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A Foggia le opere di Guttuso

FOGGIA – Trentacinque opere di Renato Guttuso saranno in mostra a Foggia dal 13 gennaio al 4 febbraio, nella “Contemporanea Galleria d’Arte” di Giuseppe Benvenuto. La personale, realizzata in collaborazione con la Galleria di Stanislao De Bonis di Reggio Emilia, raccoglie opere appartenenti a tutte le fasi dell’artista, dagli anni ’30 agli anni ’80.

L’inaugurazione si terrà sabato 13 gennaio, alle 18, nella stessa sede, con l’intervento dei critici Gianfranco Terzo e Giuseppe Marrone alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, e del presidente del Consiglio comunale di Foggia, Luigi Miranda.

 L’esposizione sarà visitabile fino al 4 febbraio dal lunedì alla domenica, inclusi festivi, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.30. L’ingresso è gratuito.

Renato Guttuso è un artista in aperto confronto con l’epoca in cui visse – sottolinea in una nota critica Giuseppe Marrone – e rimane impossibile poter cercare di limitare la potenzialità critica in una griglia che non tenga conto della complessità di un uomo che di questo confronto nutre il proprio senso morale esistenziale. La vita e la produzione artistica, assieme alle visioni ideologiche, sono un tutt’uno che si apre sul piano formale di contrasti necessari a fissare l’estensione della sua dimensione estetica. Guttuso sposa inizialmente un fauvismo coloratissimo, piano ed espressivo che ricorda Van Gogh e Sautine, per scegliere una dimensione spaziale più costruita, un colore “sonoro” e una disposizione complessa dove i piani si intrecciano a costruire “rifrazioni prismatiche” immerse in una prospettiva non tradizionale. Nel secondo dopoguerra, memore della propria giovinezza siciliana, e tenendo presente il proprio impegno politico, aderisce alla definizione di arte dell’Internazionale comunista del ’48, che dichiara stile della rivoluzione il realismo socialista, che pure non annienta l’inquietudine della ricerca che si muove tra astrattismo e realismo”.

“Guttuso è stato prima di tutto passione per la politica e per i luoghi – afferma Gianfranco Terzo -, per quei tetti di Roma, squadrati ed asimmetrici, colmi di vita e di sentimento, contenitori di emozioni coperte e nascoste tanto da proteggere l’intimità delle case, delle vite e delle famiglie sottostanti. I luoghi di Guttuso sono gli ulivi, simbolo di forza e di temperanza, alteri ed eretti, testimoni inconsapevoli e muti del tempo e dello spazio tiranno e meschino. Ed è quella medesima forza possente degli ulivi che si ripropone allorquando diviene magmatica e annientante nelle tre persone che osservano l’Etna e il suo rosso lavico che è insieme luce e fuoco. Ma il tutto prosegue con i luoghi del lavoro caro al Maestro. Grappoli di aglio e numerosi limoni come emblema di colore, fatica e superstizione ma anche legame imperituro con la Sicilia natia, mai abbandonata. L’arte del Maestro neorealista fa risaltare i contrasti della vita e del lavoro, laddove al fiasco associa una caffettiera e al cesto unisce delle carte da gioco: l’utile e il dilettevole in una immagine sola, prorompente e simbolica”.

Tra le opere che saranno presentate alla mostra spiccano alcuni lavori in olio su tela come la “Natura morta con telefono e caffettiera” (del 1973), “Luxor” del 1959 e “Finestra con tenda rossa” del 1960, oltre ad un’opera realizzata con matita, acquarello e china su carta dal titolo “Due volti”, del 1983, un’opera in china e acquarello stesi a pennello su carta intelata dal titolo “I tetti di Roma, via Leonina”, del 1961, e alcuni acquerelli su carta che ripercorrono il suo viaggio in Egitto (1959). “Presenteremo una interessante rassegna dedicata al Maestro di Bagheria – dichiara Giuseppe Benvenuto – . Opere scelte, circa trenta lavori, fra cui pezzi rari e preziosi, per meglio conoscere le diverse fasi della sua ricerca e la ricchezza tematica della sua pittura. In mostra, dipinti ad olio su tela, chine, tecniche miste e matite di ogni decennio e di ogni soggetto caro all’artista: intense nature morte, figure, luoghi quotidiani e moderne scene di genere. Ampio spazio sarà dedicato non solo a studi preparatori, ma anche ad opere finite, parte di un preciso percorso di studio ed approfondimento. Buona parte della mostra sarà incentrata su una dimensione privata e intimista di Guttuso. Saranno presenti chicche e perle curiose: rarissime chine raffiguranti la moglie ritratta dall’Artista durante i loro viaggi privati e non mancheranno i famosi nudi dedicati a Marta Marzotto. Per finire, opere della serie “La Crocifissione” ed una selezione di chine e disegni su carta, per analizzare i diversi approcci di Guttuso alla figura. Tra le opere ad olio risalta una splendida opera dedicata all’eruzione dell’Etna pubblicata sul catalogo “Fondazione Pirelli” ed un suo autoritratto”.

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