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“Brava Foggia”, premiata l’Università: 1 milione dal Ministero

Il FFO (Fondo di finanziamento ordinario), che il MIUR assegna alle Università italiane per consentirne l’ordinaria amministrazione, torna a far registrare un incremento anche per l’Università di Foggia, che si è vista assegnare 506.559 euro in più rispetto al FFO 2016 (tenuto conto del contributo per la programmazione triennale e del mancato taglio per il recupero dei fondi per l’edilizia).
Si tratta di un aumento che rende merito agli sforzi sostenuti dall’Ateneo su didattica, ricerca e politiche di reclutamento, a cui va aggiunto un ulteriore incremento dei fondi in favore dell’Università di Foggia, pari a 602.377,00 euro, che però è stato commisurato forfettariamente al numero di studenti esonerati dal pagamento di ogni contribuzione ai sensi dell’art. 9 D. Lgs. 68/2012 (tra cui studenti con disabilità). Complessivamente, dunque, l’incremento di FFO registrato dall’Università di Foggia rispetto allo scorso anno è superiore a euro 1,1 milioni. E’ opportuno tuttavia sottolineare che, ove l’assegnazione dell’FFO 2017 fosse avvenuta tenendo conto del numero di studenti immatricolati nel 2016 (l’Ateneo di Foggia è stato il secondo in Italia, con un incremento superiore al 41% rispetto all’anno accademico precedente), UniFg avrebbe fruito di un ulteriore aumento oltre a quello già indicato di FFO.
Foggia rientra tra le 21 Università italiane (su 74), che hanno usufruito di un incremento delle risorse messe a disposizione dal MIUR, e sono così distribuite: 11 al Sud (Bari Politecnico, Catanzaro, Napoli Parthenope, L’Aquila, Campania, Bari, Chieti-Pescara, Molise, Foggia appunto, Sannio, Salerno); 7 al Nord (Bergamo, Milano Bicocca, Piemonte Orientale, Ferrara, Insubria, Milano Statale, SISSA Trieste); 3 al Centro (Urbino, Politecnica Marche, Stranieri Siena). Si tratta del secondo incremento del FFO durante il Rettorato del prof. Maurizio Ricci. Il primo fece registrare un vero e proprio record nell’anno 2014, con un incremento di 8.837.380 rispetto all’anno precedente. Il secondo, come detto, è quello di quest’anno, con un aumento del FFO pari a 506.559 euro (oltre a euro di riparto della 602.377,00 “No Tax Area”). Nel mezzo, soprattutto a causa dei continui tagli ministeriali applicati alle Università, due lievi decurtazioni: quella del FFO 2015, quando in virtù di una cospicua decurtazione dei fondi, su scala nazionale, furono tagliati 516.417 euro; e quella del 2016, quando invece furono tagliati “solo” 20.565 euro. Quest’anno, dunque, si torna a crescere, con un dato molto incoraggiante che, finalmente, tiene maggiormente conto anche delle differenze socio-economiche dei territori su cui insistono gli Atenei italiani.
«Sono molto felice – ha commentato il Rettore, prof. Maurizio Ricci – che siano state riconosciute ufficialmente dal MIUR le ragioni di un Ateneo come il nostro, che produce risultati eccellenti sul piano della didattica e della ricerca scientifica, pur operando in un territorio fortemente disagiato, penalizzato dalla mancanza di investimenti appropriati e dalla pressoché totale mancanza di infrastrutture. Nel dettaglio analizzeremo nei prossimi giorni i risultati e le singole tabelle che hanno portato a questo incremento, disaggregando le voci e facendo attenzione a distinguere i successi da ciò che, invece, dobbiamo e possiamo migliorare. Ma, come prima impressione, posso dire che si tratta di un risultato collettivo molto importante, che ribadisce, con forza, che questo Ateneo è solido, attento ai conti e al giusto equilibrio tra ciò che può e deve spendere, e ciò che invece non può permettersi. Questo incremento verrà utilizzato per migliorare i servizi agli studenti, come del resto avevamo cominciato a fare anche senza aspettare la nuova distribuzione del FFO: si vedano tutti gli investimenti fatti e quelli in corso di approntamento. Teniamo molto alla loro soddisfazione e al loro percorso, saperli contenti ci rende orgogliosi. Certo, ci sono ancora ulteriori margini di miglioramento, ma un po’ alla volta metteremo mano a tutti i problemi più gravi di questa Università, che riguardano, quasi esclusivamente, la sua logistica e la sua effettiva vivibilità. Infine, un’ultima considerazione: negli ultimi anni, possiamo dire di non aver mai subìto penalizzazioni sul piano del merito, ma, come tutte le altre Università, solo rettifiche derivate da tagli ministeriali o addirittura da correzioni derivanti dalle leggi di stabilità. Auspico che per il prossimo futuro si recuperino le risorse finanziarie tagliate negli ultimi anni al sistema universitario, il cui apporto è fondamentale non solo per lo sviluppo scientifico ma anche per quello economico-sociale».

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