Libero scambio Canada-Ue (Ceta). Cia Puglia: “Inaccettabile l’esclusione dei prodotti pugliesi”
Qualigeo.eu, la banca dati delle indicazioni geografiche food wine e spirits, censisce ben 61 prodotti Dop e Igp pugliesi, nessuno dei quali è incluso per tutela e riconoscimento all’interno del Ceta, (Comprehensive Economic And Trade Agreement), il trattato commerciale tra Unione europea e Canada che – per la prima volta – riconosce una lista di 172 prodotti Dop e Igp. In quella lista, sono comprese 41 produzioni agroalimentari italiane, nessuna appartenente alla Puglia. Una esclusione che non va giù a CIA Agricoltori Italiani della Puglia. “Di certo l’apertura di nuovi mercati rappresenta una priorità imprescindibile per l’agroalimentare italiano. Per questo il Ceta rappresenta una risorsa e un’opportunità importante per il sistema agroalimentare made in italy, però non possiamo non evidenziare come le eccellenze pugliesi che si fregiano di marchi e denominazioni di qualità e che ci vengono invidiate a livello internazionale siano escluse dalla lista di tali prodotti – dichiara il presidente della Cia – Agricoltori Italiani di Puglia Raffaele Carrabba -. Il mercato del Canada rappresenta una opportunità importante in particolare per il comparto lattiero-caseario, oleario, vitivinicolo e ortofrutticolo. Non si può accettare, però, che i nostri prodotti, garantiti da elevatissimi standard di produzione in termini di qualità e sicurezza alimentare, siano stati esclusi dalla lista. Chiediamo, dunque, al Parlamento italiano, che dovrà esprimersi a riguardo che anche le eccellenze pugliesi possano entrare a far parte della liste riconosciuta dal Ceta. La sfida attuale – conclude Carrabba – è certamente quella di siglare accordi con altri Paesi con l’obiettivo di agevolare gli scambi commerciali, garantendo al contempo gli alti standard qualitativi con i quali sono tutelati i cittadini europei. Però non è accettabile escludere i principali prodotti della Puglia che ci vengono riconosciuti in tutto il Mondo”. L’Arancia del Gargano, il Cacc’e Mmitte di Lucera, la Cipolla Bianca di Margherita: sono tante, e tutte di grande qualità, le produzioni di Capitanata e di tutta la Puglia che meritano di essere promosse, tutelate e riconosciute anche nella lista del Ceta. L’elenco è lungo e comprende prodotti come le Clementine del Golfo di Taranto, una lunga serie di vini di tutte le province pugliesi, la Burrata di Andria, la Bella della Daunia, il Limone Femminello del Gargano. In tutto il mondo sono apprezzati e conosciuti il Pane di Altamura, la patata novella di Galatina, il nostro olio extravergine di oliva. Con il Ceta, come ha scritto ieri La Repubblica, “il Canada si è impegnato ad aprire il suo mercato a formaggi, vini e bevande alcoliche, prodotti ortofrutticoli e trasformati”. Nessun vino pugliese, tuttavia, rientra nell’accordo. “Il Canada – ha scritto La Repubblica – ha accettato di proteggere 143 prodotti tipici che beneficiano dell’indicazione di origine. Per l’Italia, il Ceta prevede la protezione di 41 prodotti di denominazione di origine: dalla bresaola della Valtellina all’aceto balsamico di Modena, passando per la Mozzarella di Bufala Campana e il Prosciutto di Parma. I prodotti europei godranno di una protezione dalle imitazioni analoga a quella offerta dal diritto dell’Unione e non correranno più il rischio di essere considerati prodotti generici in Canada”.