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(video) Lo sgombero delle famiglie del Salice fra tensione e proteste

Con l’irruzione delle forze dell’ordine, stamattina è cominciato lo sgombero dei 44 nuclei familiari sfrattati che da anni vivono nelle ex conigliere del Salice Nuovo “riadattate” ad abitazioni. La mattinata è stata caratterizzata da tensione, urla di rabbia e disperazione. Nel momento in cui scriviamo, la situazione è ancora in evoluzione. Sono almeno 15 le famiglie già sgomberate, 10 delle quali alloggiate temporaneamente nell’edificio della scuola media Altamura, altre invece saranno probabilmente ospitate da parenti. In questi giorni, le famiglie del Salice Nuovo hanno protestato diverse volte davanti al Municipio, chiedendo al Comune di Foggia di assicurare loro il diritto a una casa. Il sindaco Franco Landella, nei giorni scorsi, ha dichiarato che «nel rispetto dei limiti e delle difficoltà che abbiamo illustrato, la nostra intenzione è quella di verificare l’esistenza di soluzioni che scongiurino la nefasta prospettiva di privare queste famiglie di un tetto a seguito dell’esecuzione dello sfratto esecutivo. Ho chiesto ai dirigenti di tutti i Servizi di impegnarsi in questa attività – ha spiegato il primo cittadino – che come è intuibile presenta molteplici elementi di difficoltà, dal momento che l’Amministrazione comunale non può in alcun modo continuare a pagare la locazione nelle strutture del Salice né può sostenere i costi di altre ipotesi locative, se non attraverso la formula del contributo al canone locativo che abbiamo già messo in campo nei mesi scorsi». «È evidente – ha detto ancora Landella nei giorni scorsi – che si tratta di una situazione che il Comune di Foggia non può sostenere da solo, ma che necessita di un’assunzione di responsabilità da parte della Regione Puglia, soprattutto con riferimento agli strumenti urbanistici ancora bloccati e nei quali è prevista la cessione all’Ente di Palazzo di Città di appartamenti destinati proprio all’emergenza abitativa – ha evidenziato il sindaco di Foggia –. Negli ultimi dieci anni, purtroppo, su questo fronte non si sono registrati risultati. Al contrario, abbiamo assistito ad un immobilismo che ha contribuito ad aggravare la condizione che oggi ci troviamo a vivere. Rivolgo dunque ancora una volta un appello al presidente Michele Emiliano, affinché comprenda la gravità del momento che sta attraversando Foggia ed in una logica di collaborazione interistituzionale dimostri concretamente quella solidarietà di cui oggi più che mai abbiamo bisogno».

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