Fucacoste a Orsara: due domande e qualche dato oggettivo
La verità è che è stato un successo straordinario e il paese ha fatto il massimo
Il primo dato oggettivo sull’edizione 2022 dei “Fucacoste” (la ricorrenza del primo novembre orsarese tra falò e zucche illuminate) è che Orsara, dopo due anni di pandemia, è tornata ad accogliere migliaia e migliaia di persone. Impossibile stabilire quante con precisione. Quella dei “Fucacoste” si è confermata la più grande e partecipata ‘festa’ popolare della provincia di Foggia tra quelle svolte in un paese di piccole dimensioni. Il secondo dato oggettivo: quelli che sono arrivati in paese nei giorni precedenti a martedì 1 novembre e coloro che hanno raggiunto il borgo entro il primo pomeriggio di Ognissanti sono riusciti a godere pienamente di tutti gli aspetti più belli e significativi di questa antica ricorrenza. Decine di bambini si sono divertiti con i laboratori per l’intaglio delle zucche. Persone di tutte le età hanno potuto provare l’esperienza della visione in 3D dei Fucacoste, attraverso specifici visori. Hanno avuto modo di passeggiare per vicoli, archi e larghi ammirando i luoghi e le zucche che addobbavano le strade. Molti gruppi di visitatori, inoltre, hanno pranzato in osterie, ristoranti e pizzerie del borgo, assaporando le tipicità dell’enogastronomia locale. Locali e b&b hanno registrato il “tutto esaurito”. I disagi, invece, sono stati vissuti soprattutto da chi ha raggiunto il paese (o ha tentato di farlo, molti hanno dovuto inevitabilmente fare marcia indietro) dopo le ore 17.30-18 dell’1 novembre. A quell’ora, sia le aree di parcheggio esterne al paese sia quelle interne sono andate completamente esaurite. Non si tratta di disorganizzazione, ma di un fatto assolutamente ovvio e naturale: dalle 9 del mattino e per le 12 ore successive, a Orsara di Puglia sono arrivate centinaia di auto, decine di pullman e di camper. Lo spazio materiale per accogliere tutti, a un certo punto, è semplicemente finito. E’ una cosa che accade puntualmente ogni 1 novembre da almeno 15 anni. Cioè da quando la fama dei “Fucacoste e cocce priatorije” ha raggiunto un pubblico sempre più vasto grazie alla curiosità e all’interesse suscitati e amplificati da trasmissioni televisive nazionali-locali e regionali, dal ‘rimbalzo’ di un vorticoso e virale passa-parola via social. E questo a prescindere dalla volontà degli orsaresi e dell’Amministrazione comunale: anche stavolta, come sempre d’altronde, non sono stati affissi manifesti in provincia, non è stata fatta alcuna ‘promozione’ pubblicitaria a pagamento dell’evento, il Comune si è limitato a comunicare il programma nei giorni che hanno preceduto l’appuntamento. Un evento di queste dimensioni non sarà mai “perfetto”. Per esserlo, dovrebbe escludere, diventare o tornare a essere una ‘festa’ “per pochi”. Sarebbe giusto? E, soprattutto, sarebbe possibile visto il livello di popolarità raggiunto dalla manifestazione? Le risposte a queste domande non sono scontate.
Il Comune di Orsara di Puglia, quest’anno, ha tentato (in parte riuscendoci molto bene) di ‘diluire’ la festa, spalmandola su più giorni, presentando un programma che ha offerto iniziative ed eventi già dal 28 ottobre, con alcune giornate particolarmente ricche di appuntamenti domenica 30 e lunedì 31 ottobre. Uno sforzo organizzativo rilevante, che ha coinvolto associazioni, commercianti, ristoratori, volontari, protezione civile, dipendenti comunali, amministratori, forze dell’ordine, vigili del fuoco, personale sanitario e delle ambulanze in dotazione. Dunque, si può dire a buona ragione che è stato fatto il massimo. Non saranno uno o 100 commenti negativi su facebook a decretare il contrario. La maggior parte dei visitatori è stata contenta dell’esperienza che ha fatto dei Fucacoste e cocce priatorije. Chi è rimasto insoddisfatto, invece, magari l’anno prossimo arriverà dal mattino in paese oppure non tornerà. Che poi uno si domanda una cosa: come mai ogni 1 novembre, nonostante pochi o molti commenti negativi sui social, a Orsara di Puglia puntualmente arrivano così tante persone?