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Più resistente e nutriente: Iperdurum, nasce il super grano di Puglia

Dalla ricerca in collaborazione tra università, aziende e CIA Puglia

Studiare e sperimentare sul campo metodi di coltivazioni e varietà di frumento duro che, insieme, garantiscano la produzione di un “super-grano”: più resistente allo sviluppo di micotossine, con una maggiore quantità di proteine, una migliore sostenibilità della coltivazione attraverso una concimazione razionale e ottimizzata, e con valori nutrizionali superiori. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi del progetto di ricerca IPERDURUM, “Filiera frumento duro: Innovazione varietale, qualità e tracciabilità delle produzioni pugliesi” (https://iperdurum.it/), finanziato con i fondi del PSR PUGLIA 2014/2020, Misura 16 – Cooperazione – Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”. Il progetto Iperdurum nasce dalla ricerca condotta dall’Università degli Studi di Bari per una cerealicoltura pugliese più sostenibile. Prevede un’attività di concertazione dal basso, coadiuvata dalla Vueffe Consulting, attraverso la realizzazione di workshop tematici su tutto il territorio pugliese, da cui sono emersi i fabbisogni delle aziende agricole e di quelle di trasformazione, ed è nato il progetto che ha come capofila l’azienda Coop La Piramide e referente scientifico la professoressa Agata Gadaleta docente di genetica vegetale nel Dipartimento di Scienze Agro Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

PASTA E PANE 100% GRANO PUGLIESE. Il progetto interessa tutta la Puglia, con riguardo particolare alla provincia di Foggia e a tutta l’area di Altamura, vale a dire le zone con più forte vocazione alla produzioni di grano duro, pasta e pane. Tra gli obiettivi di IPERDURUM, infatti, c’è soprattutto la valorizzazione dell’intera filiera delle spighe dorate pugliesi. Il progetto è stato presentato ad Altamura lo scorso 16 ottobre e a Sammichele di Bari nel corso della terza edizione della Fiera dell’Agricoltura andata che si è svolta durante l’ultimo fine settimana. CIA Agricoltori Italiani, assieme alle sue aziende associate, è uno dei partner principali di IPERDURUM. “Crediamo fortemente nelle possibilità di rilancio della filiera del grano duro”, ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente di CIA Puglia, “occorre far emergere i valori assoluti delle nostre produzioni, rafforzare il connubio con la ricerca, in modo da accrescere la redditività per tutti gli attori di un segmento produttivo nel quale la nostra regione è tra le migliori del mondo”.

IL SUPER-GRANO DI IPERDURUM. La mission di Iperdurum è quella di soddisfare il bisogno di innovazione varietale per coltivazioni di frumento duro, strumento indispensabile per offrire produzioni ad elevato valore aggiunto, assicurare la salubrità del prodotto e prevenire il rischio dello sviluppo di micotossine. E’ volto, quindi, alla valutazione di varietà di frumento duro nuove e tradizionali da impiegare nella trasformazione per la produzione di pane e pasta top di gamma.

Il 16 ottobre ad Altamura, in occasione del World Bread Day, l’azienda agricola Denora Giovanni, supportata da CIA Puglia, nell’ambito del progetto, ha allestito un’area per la degustazione del pane, realizzato con le diverse varietà di grano coltivate e selezionate poiché adatte alla produzione di pani tipici regionali. Tutti gli avventori hanno degustato il pane lasciando un feedback attraverso un questionario compilato sia in modalità cartacea che digitale (soprattutto i più giovani hanno sfruttato la tecnologia del QR Code per elaborare le risposte dal proprio smartphone). I risultati dell’indagine saranno poi diffusi in un evento ad hoc. Dal 29 al 31 ottobre, invece, in occasione della Fiera dell’Agricoltura a Sammichele di Bari, il partenariato guidato dall’azienda Casa Prencipe di Monte Sant’Angelo ha presentato un altro importantissimo output del progetto, la pasta di alta qualità prodotta con i grani coltivati in via sperimentale nei campi messi a disposizione dalle aziende agricole Di Palma, Denora e Parisi che hanno seguito il protocollo condiviso con i responsabili scientifici.

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