In Italia un furto ogni 4 minuti: Cia Capitanata ha incontrato il Prefetto
FOGGIA – Un furto ogni quattro minuti in Italia e il ritrovamento di un veicolo rubato ogni quindici minuti. Sono questi alcuni dei dati che saranno messi in evidenza a Lucera, sabato 15 giugno, nel corso di un convegno sulla sicurezza in agricoltura che si terrà nella Biblioteca Comunale (ex Convento San Pasquale) alle ore 19. Intanto, nella serata di ieri, mercoledì 12 giugno, la CIA Capitanata ha incontrato il Prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, per consegnargli la proposta di CIA Agricoltori Italiani inerente la riforma della legge sulla fauna selvatica. “E’ stato un incontro proficuo”, ha dichiarato il presidente provinciale di CIA Capitanata, Michele Ferrandino. “In tutta Italia, stiamo portando all’attenzione delle massime autorità istituzionali la nostra proposta per una radicale riforma della legge sulla fauna selvatica”, ha aggiunto Ferrandino. “Il numero degli animali selvatici è cresciuto a dismisura negli ultimi 10 anni e, con esso, sono aumentati anche i danni arrecati ad aziende agricole e allevamenti da cinghiali, lupi e storni. Amiamo quegli animali, che vanno tutelati e messi nella condizione di non nuocere, e allo stesso tempo sappiamo che la crescita della loro presenza sul territorio deve essere necessariamente contenuta e limitata, in modo da essere compatibile sia con la sicurezza dei cittadini che con le attività di agricoltori e allevatori. Servono meccanismi certi per prevenire gli incidenti e risarcire i danni subiti da aziende agricole e zootecniche”, ha spiegato Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata. Oltre al presidente e al direttore provinciale dell’organizzazione, all’incontro hanno preso parte anche i componenti della giunta provinciale di CIA Capitanata Silvana Roberto, Francesco D’Angelo, Matteo Valentino, Angelo Miano e Maria D’Apice. “Al Prefetto abbiamo assicurato la nostra massima collaborazione anche su altre due questioni della massima importanza: i furti di cui sono vittime le aziende agricole e la nostra azione per contrastare il dramma del caporalato e dello sfruttamento nelle campagne”, ha aggiunto Cantatore. Foggia e la sua provincia sono uno dei più estesi territori a vocazione agroalimentare d’Italia.
I RECORD DELLA DAUNIA. La Capitanata conta circa 60mila aziende agricole. Con oltre 500mila ettari utilizzati, la provincia di Foggia è la prima in Puglia per superficie agricola coltivata (il 40% dell’intera regione). La Daunia è al primo posto, tra le 6 province pugliesi, per superficie viticola. Anche nella zootecnia, il Foggiano ha numeri di rilievo. Il settore ortofrutticolo della Capitanata è tra i più fiorenti del Paese. Il granaio d’Italia è anche tra i primi produttori di olio extravergine, olive da tavola come la pregiata Bella di Cerignola, e vanta un primato nella produzione di asparagi. “L’agricoltura è la più grande industria a cielo aperto della provincia di Foggia: va sostenuta, tutelata, aiutata a sviluppare il massimo delle sue potenzialità in termini di crescita delle imprese, aumento dei posti di lavoro, innovazione e sostenibilità”, ha dichiarato il presidente provinciale di CIA Capitanata, Michele Ferrandino.
ANZIANI AGRICOLTORI IN DIFFICOLTA’. Al Prefetto di Foggia, inoltre, è stato consegnato un documento dell’ANP, l’Associazione Nazionale Pensionati della CIA, nel quale si evidenzia lo stato degli ultra 65enni, la maggior parte dei quali titolari di un assegno pensionistico inferiore a 500 euro mensili. Molti pensionati, a causa del loro stato di indigenza, sono costretti a rinunciare perfino alle cure. “Aumentare le pensioni così basse è una richiesta sentita e sollecitata dai nostri associati, in particolare dalle donne che, per la carriera lavorativa spesso discontinua, si concentrano nelle classi di importo più basso. Per di più, il recente provvedimento del Governo in materia di pensione di cittadinanza, a causa dei criteri di accesso individuati, non solo non risolve il problema delle pensioni minime, ma prefigura situazioni di discriminazione e ulteriori diseguaglianze tali da poter suscitare fenomeni di risentimento sociale. Siamo in presenza di una inadeguata strategia e azione di politica sanitaria e di servizi sociali, soprattutto nelle aree interne e rurali del Paese”.