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PeanutPuglia, l’arachide in Puglia: una filiera innovativa per l’agricoltura italiana

Un progetto che coniuga innovazione, sostenibilità e opportunità economiche

In un mercato globale sempre più attento alla qualità, alla sicurezza alimentare e alla valorizzazione delle filiere nazionali, la Puglia si prepara a diventare protagonista grazie a un progetto ambizioso: lo sviluppo della filiera pugliese dell’arachide. Questa coltura, attualmente importata quasi esclusivamente da USA, Argentina, Israele, Cina e India, rappresenta un’importante occasione di crescita per il settore agricolo regionale, offrendo opportunità economiche, ambientali e sociali di ampio respiro.

L’arachide, appartenente alla famiglia delle leguminose, si distingue per le sue caratteristiche migliorative: contribuisce alla fertilità dei terreni grazie alla capacità di fissare l’azoto atmosferico, riducendo così il bisogno di input chimici nelle colture avvicendate come i cereali. Inoltre, il suo ciclo colturale breve (semina a maggio e raccolta a settembre) si adatta perfettamente alle condizioni climatiche pugliesi, rendendola una scelta ideale per gli agricoltori alla ricerca di diversificazione produttiva e reddito aggiuntivo.

Il progetto PEANUTPUGLIA è stato finanziato nell’ambito del PSR Puglia 2014-2020 – SM 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie” per un importo pari ad € 452.714,00.

Obiettivi chiari per risultati concreti

Il progetto si pone l’obiettivo di creare le basi per una filiera integrata e sostenibile dell’arachide, partendo dall’ottimizzazione delle tecniche colturali nei territori pugliesi. Tra i focus principali: Selezione delle varietà più adatte al territorio e sviluppo di pratiche agronomiche efficienti; Utilizzo di biofertilizzanti eco-friendly per migliorare l’efficienza idrica e ridurre l’impatto ambientale; Strategie innovative per la lotta a basso impatto contro insetti dannosi, sia in pre- che post-raccolta; Ottimizzazione delle tecniche di post-raccolta per garantire la qualità del prodotto e una shelf life adeguata.

Benefici economici, ambientali e sociali

Dal punto di vista economico, l’introduzione di questa nuova coltura offre agli agricoltori pugliesi un’importante opportunità di reddito aggiuntivo e competitività, in un mercato in forte espansione orientato al prodotto nazionale. Inoltre, l’arachide migliora la produttività delle colture tradizionali avvicendate, come i cereali, incrementando le rese e riducendo al contempo l’uso di input di sintesi.

Sul fronte ambientale, il progetto promuove un’agricoltura sostenibile attraverso: Tecniche agronomiche innovative e l’impiego di biofertilizzanti per una produzione a basso impatto; Strategie mirate per ridurre l’uso di agrofarmaci nella lotta agli insetti dannosi; Effetti positivi sulla fertilità dei suoli grazie all’inserimento dell’arachide nelle rotazioni colturali.

Infine, i benefici sociali includono il miglioramento dei redditi e della qualità della vita degli agricoltori coinvolti, la diffusione di tecniche produttive eco-sostenibili e la tutela della salute degli operatori agricoli attraverso pratiche a basso impatto ambientale.

Verso un futuro sostenibile e competitivo

Questo progetto, grazie a un approccio integrato che tocca l’intera filiera, dalla coltivazione al confezionamento, rappresenta una risposta concreta alle esigenze del settore agricolo pugliese e italiano. L’arachide non è solo una nuova coltura, ma un simbolo di come innovazione, sostenibilità e conoscenza possano trasformare un mercato, generando opportunità economiche e ambientali di lungo termine.

Roadmap Operativa del Progetto

Il progetto si sviluppa attraverso un percorso strutturato che copre l’intera filiera della coltivazione e valorizzazione dell’arachide in Puglia, con l’obiettivo di introdurre questa coltura in modo sostenibile e competitivo.

Il primo passo riguarda l’ottimizzazione delle pratiche agronomiche. Sono state testate diverse combinazioni di densità di semina, varietà di arachide e regimi idrici, affiancate dall’uso di biofertilizzanti (PGPB) per migliorare l’efficienza della coltura e ridurre l’impatto ambientale. Le attività hanno incluso analisi chimico-fisiche del suolo e rilievi biometrici per monitorare la risposta delle piante e i parametri produttivi alla raccolta. Contestualmente, è stata condotta una selezione dei migliori PGPB partendo da microrganismi già disponibili, individuando quelli con le maggiori capacità di promuovere la crescita delle piante e di fissare l’azoto. I microrganismi più efficaci testati direttamente in campo.

Parallelamente, il progetto si è concentrata sulla protezione della coltura dagli insetti dannosi, sia in fase di crescita sia durante lo stoccaggio. Sono stati monitorati i principali fitofagi attraverso trappole e ispezioni visive, e sono state definite strategie di controllo ecosostenibili, privilegiando metodi biologici e integrati. Questo approccio ha consentito di identificare soluzioni a basso impatto con l’uso di prodotti innovativi non ancora previsti dai disciplinari regionali.

Per quanto riguarda la fase post-raccolta, si è lavorato sull’ottimizzazione del condizionamento delle arachidi tramite un impianto pilota, testando diverse combinazioni di ventilazione, tempo e temperatura per ottenere un prodotto stabile e con una shelf life adeguata. Successivamente, sono state eseguite prove di conservazione in condizioni controllate e reali, valutando parametri chiave come umidità, ossidazione e presenza di contaminanti fungini o micotossine.

In aggiunta, si sono analizzate le proprietà salutistiche delle arachidi, con particolare attenzione all’attività antiossidante e al contenuto di composti fenolici. Queste caratteristiche sono state studiate sia in laboratorio sia sui prodotti ottenuti dalle prove di campo, al fine di valorizzare ulteriormente il prodotto finale.

L’impatto ambientale del progetto è stato valutato attraverso l’analisi del ciclo di vita (LCA), che ha permesso di confrontare le pratiche innovative con quelle tradizionali e di identificare i punti critici su cui intervenire. A questo si è affiancata un’analisi economica e di redditività, che ha valutato i costi e i benefici delle innovazioni introdotte, evidenziando le opportunità di incremento del reddito per gli agricoltori, anche grazie a potenziali premi di prezzo derivanti dall’adozione di pratiche sostenibili.

Infine, è stata realizzata un’analisi di mercato e della filiera. Sono stati stadiati i segmenti di mercato potenzialmente interessati alle arachidi prodotte localmente, i flussi commerciali e il posizionamento competitivo del prodotto. Inoltre, sono stati mappati tutti gli attori della filiera, dalla fornitura dei mezzi tecnici fino alla distribuzione, identificando relazioni e punti di forza e debolezza del sistema. Questo approccio integrato ha permesso di sviluppare una filiera solida e organizzata, pronta a valorizzare l’arachide pugliese sul mercato nazionale e internazionale.

I Risultati e gli Eventi del Progetto “PEANUT – Produzione e Valorizzazione dell’Arachide Pugliese”

Il progetto PEANUT ha rappresentato un’occasione unica per testare e promuovere la coltivazione e la valorizzazione dell’arachide pugliese, integrando innovazioni agronomiche, biologiche e di mercato. Grazie alla collaborazione tra i partner coinvolti, sono stati conseguiti importanti traguardi, sia sul fronte della ricerca che della disseminazione dei risultati.

Il Gruppo Operativo di PEANUTPUGLIA è composto da prestigiosi membri tra cui: Aziende Agricole Riunite Pedone, Dare Puglia, Università degli Studi di Foggia, CIA Puglia, nonché da società di consulenza leader nel settore agroalimentare come Aretè e Cassandro.

Nel corso del progetto, le aziende agricole partecipanti hanno svolto attività fondamentali per la sperimentazione e l’ottimizzazione delle tecniche agricole, tra cui l’allestimento delle prove agronomiche e le prove di campo per testare i migliori risultati ottenuti con i Plant Growth Promoting Bacteria (PGPB). La selezione dei PGPB e l’analisi della loro efficacia nel migliorare la resa e la qualità delle colture sono state al centro del lavoro svolto da AZIENDE AGRICOLE RIUNITE PEDONE, che ha contribuito attivamente con il suo know-how.

Accanto a Pedone, l’Università degli Studi di Foggia (UNIFG) svolge un ruolo fondamentale come ente di ricerca. UNIFG non solo ha contribuito alla pianificazione, gestione e coordinamento delle attività sperimentali, ma ha fornito anche un supporto tecnico-scientifico decisivo per il progetto attraverso il prof. Antonio Bevilacqua – Responsabile Tecnico Scientifico del progetto.

Nel contesto dell’innovazione, lo Studio Cassandro si è distinto per il suo expertise nel project management. In particolare, il suo ruolo di innovation broker è stato determinante nel progetto.

Arete’ S.r.l., invece, ha arricchisce il progetto con la sua competenza nell’analisi di mercato, fondamentale per l’identificazione delle potenzialità di sviluppo economico della filiera dell’arachide.

D.A.Re Puglia insieme a CIA Puglia hanno svolto un ruolo chiave come attuatore del piano di divulgazione. Grazie alla sua esperienza sul campo e alla rete di contatti consolidata con i produttori locali, hanno favorito la diffusione della conoscenza delle tecniche innovative tra gli agricoltori pugliesi, stimolando la loro partecipazione attiva e facilitando il trasferimento delle best practices.

Questo insieme di competenze e sinergie tra i partner del progetto, unito al supporto tecnico-scientifico e all’analisi di mercato, crea un’alleanza forte per affrontare le sfide dell’agricoltura pugliese, valorizzando l’innovazione, la sostenibilità e la competitività delle imprese agricole regionali.

Il Gruppo Operativo del PEI AGRI, che ha visto la collaborazione tra diversi attori chiave nel settore agricolo, ha svolto un ruolo fondamentale nel successo e nell’implementazione delle soluzioni innovative proposte dal progetto PEANUTPUGLIA.

Un Lungo Percorso di Formazione e Sensibilizzazione

Nel corso del progetto, un aspetto fondamentale è stato l’aggiornamento continuo degli stakeholder al fine di trasferire conoscenze e pratiche innovative. Le giornate formative hanno trattato tematiche cruciali come le interazioni tra microrganismi e arachidi, l’analisi economica della coltivazione e la modellazione matematica per la sicurezza alimentare. Questi eventi, sia online che in presenza, hanno attratto numerosi partecipanti e sono stati un’opportunità per condividere esperienze pratiche e scientifiche, coinvolgendo anche gli studenti tramite il programma di Alternanza Scuola Lavoro (PTCO).

Inoltre, il progetto ha visto la realizzazione di eventi dimostrativi, sia in campo che nei laboratori universitari. Le visite dimostrative hanno permesso di approfondire i vari aspetti della coltivazione dell’arachide in ambiente mediterraneo, inclusi gli aspetti agronomici e la gestione della presenza di insetti dannosi come gli elateridi. Gli incontri, alcuni dei quali hanno avuto luogo direttamente nei campi sperimentali, hanno stimolato il confronto diretto tra ricercatori e operatori del settore.

I Risultati delle Conferenze e Eventi Finali

Tra gli eventi principali, la conferenza iniziale, svoltasi in modalità online nel febbraio 2022, ha dato il via alle attività del progetto, raccogliendo un ampio consenso. Il 11 novembre 2024, l’evento finale, tenutosi presso il Dipartimento DAFNE dell’Università di Foggia, ha rappresentato una significativa occasione per fare il punto sui progressi ottenuti, valorizzare le soluzioni tecnologiche implementate e discutere i futuri sviluppi. La conferenza finale, trasmessa in diretta streaming, ha coinvolto numerosi stakeholder, accrescendo la visibilità del progetto e dei suoi risultati.

Conclusioni e Prospettive Future

Il progetto PEANUT ha fornito non solo una piattaforma per innovare e migliorare la qualità della coltivazione dell’arachide, ma anche un’opportunità per rafforzare la competitività del settore agricolo pugliese. Le attività di divulgazione e formazione hanno avuto un impatto positivo, favorendo una più ampia adozione delle pratiche innovative testate nel progetto. Le collaborazioni tra le aziende agricole, i ricercatori e gli enti di formazione hanno contribuito alla crescita di un settore sempre più orientato alla sostenibilità e all’efficienza.

Le prospettive future vedono il progetto come un punto di riferimento per la valorizzazione delle colture mediterranee e per la creazione di una filiera dell’arachide che possa rispondere alle sfide del mercato, migliorando la qualità del prodotto e la sostenibilità del processo produttivo. Il supporto delle istituzioni, come l’Università di Foggia e la CIA Puglia, continuerà a essere determinante per consolidare i risultati ottenuti e per sviluppare ulteriori progetti che stimolino l’innovazione e la crescita del settore agroalimentare.

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