FOGGIA – Borgo Turrito, azienda vitivinicola foggiana di Borgo Incoronata, ha ottenuto la certificazione Equalitas come cantina sostenibile. Si tratta di un riconoscimento rilasciato in seguito a valutazioni rigorose e approfondite su tre parametri fondamentali di sostenibilità: ambientale, economica e sociale, buone pratiche di comunicazione.
Equalitas è la società proprietaria dello Standard originato da un progetto per la certificazione della sostenibilità in ambito vitivinicolo. Partner della società sono Federdoc (la Confederazione dei Consorzi di tutela delle DOC del vino italiano), Csqa Certificazioni e Valoritalia (due tra gli Enti leader per le certificazioni in ambito vitivinicolo) e Fondazione Gambero Rosso.
SOSTENIBILITA’ TOTALE. Per ottenere la certificazione, a essere valutati sono una lunga serie di requisiti: tra questi, la biodiversità del suolo, dell’acqua e dell’aria, il corretto uso e monitoraggio delle risorse idriche, le buone pratiche agricole che comprendono l’esclusione dei fitofarmaci pericolosi, un elevato standard igienico di locali e attrezzature. E non solo. Sono stati valutati e promossi il piano di crescita dei lavoratori che riguarda una serie di indicatori riguardanti il benessere, i diritti e la formazione del team di lavoro. Per quanto riguarda le buone pratiche di comunicazione, sono state prese in esame le regole seguite da Borgo Turrito per comunicare in modo trasparente, rispettando veridicità e dimostrabilità dei propri messaggi veicolati al pubblico, alla clientela e ai fornitori.
“ORGOGLIOSI DI QUESTO RICONOSCIMENTO”. Borgo Turrito nasce nel 2006, l’anno in cui Luca Scapola ha preso il timone dell’azienda di famiglia, legata sin dal 1890 alla coltivazione della vite. Un passaggio generazionale che ha significato un ampliamento di prospettive, pur conservando il forte attaccamento alla terra che da anni si tramanda tra i vigneti e la cantina di Borgo Incoronata. Ed è proprio da questa antica borgata rurale che deriva il nome dell’azienda “Borgo Turrito”. Una borgata storica, molto amata dai foggiani, e un vitigno autoctono, il Nero di Troia: è su questo binomio-binario che Luca Scapola ha fatto ‘viaggiare’ la sua azienda vitivinicola, nel segno di una innovazione sempre saldamente legata a radici e identità. L’azienda vitivinicola si colloca al centro di un’area di grande interesse naturalistico, bagnata dal torrente Cervaro e protetta dall’istituzione di un Parco Regionale. La cantina, il moderno show room e i vigneti distano 500 metri dal Santuario dell’Incoronata, meta del pellegrinaggio di migliaia di persone da tutto il mondo. I vigneti dell’azienda godono delle favorevoli condizioni ambientali e climatiche del Tavoliere delle Puglie. “Siamo orgogliosi di questo risultato che abbiamo conseguito e festeggiato tutti insieme”, ha dichiarato Luca Scapola. “Questa certificazione è una tappa fondamentale di un percorso cominciato 18 anni fa e che affonda le sue radici in una tradizione e una storia alle quali restiamo saldamente ancorati, perché rappresentano le basi sulle quali io e il mio team di lavoro, insieme, siamo riusciti a centrare determinati risultati e intendiamo continuare a crescere”.