Tutto fa numero a Celle di San Vito, il comune più piccolo e garbato della Puglia. Qui ogni cosa e ogni essere vivente hanno un posto e un ruolo importante.
Gli abitanti sono 140 e si occupano di 100 cani. Eh già, sono stati censiti anche loro, gli amici a quattro zampe che stanno in casa o scodinzolano felici per il borgo. Il censimento canino era stato chiesto qualche settimana fa dalla sindaca Palma Maria Giannini. Il Servizio Veterinario di Sanità Animale (Area “A” dell’ASL di Troia), grazie al lavoro della dottoressa Maria Roncetti, si è messo prontamente al lavoro e ha verificato numero e ‘microchippatura’ degli animali. Verificando lo stato di salute dei ‘migliori amici dei cellesi’, i veterinari ne hanno scoperto anche i nomi: ci sono Vasco e Bob Marley, e poi Rocky, Lupin, Peppinella, Ciuffo e Senzanaso. Qui i cani sono forse più importanti che altrove. Assieme ai gatti e agli altri animali domestici rappresentano una compagnia fondamentale, soprattutto per i più anziani. Calore, affetto e quel po’ di ‘rumore’ in più, in un paese per forza di cose più silenzioso di altri, sono preziosi.
Il garbo di quello che, tempo fa, fu ribattezzato ‘il paese condominio’, sta anche in questo: la cura. Curarsi delle persone e degli animali. Averne a cuore le condizioni di salute. Tenerci, come i cellesi tengono alla pulizia e al modo in cui si presentano stradine, piazze, salite, scale e discese del loro centro storico ricco di fiori e piante. Un’altra particolarità di Celle di San Vito, tra le tante (isola linguistica provenzale, tappa della Via Francigena, borgo mignon, un sindaco donna da tanti anni), è quella di essere uno dei Comuni Fioriti d’Italia, una rete di piccole realtà urbane particolarmente attente alla bellezza e al decoro – anche floreali – dei loro centri storici.
E’ una scoperta Celle di San Vito. Una sorpresa. A cominciare da panorami e paesaggi che s’incontrano sulle vie per raggiungerlo. Ci sono la campagna del Tavoliere, le distese di grano, le strade che a un certo punto sembrano entrare in spettacolari campi di girasole, quelle che lambiscono le pale eoliche, gigantesche signore del vento, il grande specchio d’acqua della diga di San Giusto. E poi, ancora, masserie, chiese rurali, i cavalli e gli altri animali degli allevamenti.
Una volta arrivati, ad accoglierti c’è già il primo punto panoramico, un vero e proprio ‘balcone’ sul Tavoliere con una vista che, all’imperatore Federico II di Svevia, suggerì una dichiarazione d’amore per la provincia di Foggia: “Se il Signore avesse conosciuto questa piana di Puglia, luce dei miei occhi, si sarebbe fermato a vivere qui”.
La piana, quella del Tavoliere, puoi vederla meglio in tutto il suo cangiante e variopinto splendore solo dall’alto. E il centro abitato di Celle di San Vito si erge a un’altezza di 726 metri sul livello del mare, mentre il picco della montagna che sovrasta il paese arriva a 1078 metri. Tutto intorno, il verde dei boschi. Semplicemente incantevole. E fresco. Mentre d’estate nella piana si boccheggia (Ungaretti scrisse che a Foggia e nel Tavoliere si può incontrare il sole vero, “il sole belva”), a Celle di San Vito si respira aria fresca a pieni polmoni.
Un’aria che porta con sé il profumo dei boschi e quello dei campi, a volte l’odore del pane fatto in casa, di domenica quello del sugo e del basilico che cresce negli orti e nei vasi fuori dall’uscio delle case.
Tutto fa numero a Celle di San Vito, dove ci sono anche un Ufficio Postale aperto tre volte alla settimana, un Tabacchino, un ristorante che funziona anche da bed and breakfast e nessun altro negozio. Per fare la spesa, si va nei due paesi più vicini, a Castelluccio Valmaggiore e a Faeto, oppure si aspetta che arrivi il camioncino da Faeto.
Ecco perché tutto fa numero e quella dei cani all’interno delle famiglie è una presenza ancor più preziosa, soprattutto per gli anziani. Rappresentano un ‘antidoto’ contro la solitudine, una compagnia capace di dispensare calore, affetto e amore. “Se considerata in rapporto alla nostra popolazione umana, la presenza dei cani a Celle di San Vito è davvero assai numerosa. Lo riteniamo un bene. L’importante è che a tutti i nostri cari animali siano assicurate le cure e le attenzioni a cui hanno diritto”, ha concluso Palma Maria Giannini.