Macron répond à l’invitation du maire d’une petite ville italienne, Celle di San Vito

Par une lettre écrite par son chef de cabinet Brice Blondel

Pour nos amis français. Le président Emmanuel Macron, par une lettre écrite par son chef de cabinet Brice Blondel, a répondu au maire d’une toute petite ville italienne, Celle di San Vito (Foggia), qui en janvier l’avait invité à assister à l’inauguration d’un monument dédié à Carlo I D’Angiò, fils de Louis VIII de France, à qui l’on fait remonter la fondation de la communauté de Celle di San Vito. L’inauguration de la statue est prévue le 23 juillet 2022. Celle di San Vito est une ville de 150 habitants. Il est situé dans les Pouilles, dans la province de Foggia, dans le sud de l’Italie. Ce sont 10 familles de soldats français qui ont fondé la ville dans la seconde moitié du XIIIe siècle. Le dialecte parlé à Celle San Vito est le franco-provençal. Le pays est en fait une île linguistique, l’une des rares en Italie à conserver une origine française. Le maire Palma Maria Giannini et sa communauté ont accueilli avec enthousiasme et émotion La réponse de Macron. La maire espère que le président Macron pourra la surprendre et accepter de se rendre à Celle San Vito.

Il comunicato stampa del Comune di Celle di San Vito.

Emmanuel Macron risponde alla sindaca di Celle San Vito

Palma Maria Giannini aveva scritto al Presidente della Repubblica Francese invitandolo per il 23 luglio 2022

La risposta: “Vi ringrazio calorosamente, siate certi che il vostro invito è stato preso in considerazione”

“Ho ricevuto l’invito per presenziare alla cerimonia di inaugurazione della statua raffigurante Carlo I D’Angiò. Vi ringrazio calorosamente”. Con queste parole, il presidente della Francia, Emmanuel Macron, tramite una missiva scritta dal suo capo di Gabinetto, Brice Blondel, ha risposto all’invito inviatogli dalla sindaca di Celle di San Vito per partecipare all’inaugurazione della statua di Carlo I D’Angiò. L’evento, che si terrà il prossimo 23 luglio, fa parte della programmazione delle attività estive del piccolo comune cellese. “Madame la Maire, Le Président de la Republique française a bien reçu la corrispondance que vous lui avez adressée”, questo l’incipit della risposta vergata da Brice Blondel.

“Sensibile al vostro messaggio di congratulazioni, Emmanuel Macron mi ha affidato il compito di ringraziarvi calorosamente e di assicurarvi la sua determinazione a continuare la sua azione in Francia e a livello internazionale per affrontare le nostre sfide comuni. Rinnovando la fiducia nel Capo dello Stato, i francesi hanno mostrato il loro attaccamento a una Francia che continua a parlare al mondo, a difendere i suoi valori universali e a costruire un’Europa più sovrana e umana. Siate certi che il vostro gentile invito è stato preso in considerazione”.

“Questa risposta – ha dichiarato entusiasta la sindaca di Celle di San Vito, Palma Maria Giannini – ha inorgoglito e ha riempito di gioia un’intera comunità. Siamo consapevoli che la sua venuta a Celle non ha molto molte probabilità, ma noi ci spereremo fino alla fine”. Nella missiva scritta dal capo di Gabinetto Blondel, il presidente francese Macron non chiude le porte ad un suo arrivo in Puglia ma si limita a comunicare di aver ricevuto la missiva scritta dalla sindaca cellese e di aver preso atto dell’invito a presenziare alla cerimonia di inaugurazione della statua. Per questo motivo, la sindaca e tutti i cittadini cellesi continuano a sognare l’arrivo nel piccolo comune dauno, il più piccolo in assoluto della Puglia, del presidente Macron.

Carlo I D’Angiò Re di Sicilia, figlio di Luigi VIII di Francia, è il sovrano a cui si fa risalire l’origine di Celle di San Vito. Infatti, nella seconda metà dell’XIII secolo, Carlo I d’Angiò, dopo aver liberato Lucera dai Saraceni, concesse ai suoi soldati di richiamare le proprie famiglie e stanziarsi, per motivi di sicurezza, presso le cellette dei monaci situate alle pendici di Monte San Vito. Dieci di queste famiglie piantarono in questo posto le proprie radici fondando Celle di San Vito e la sua Comunità che da allora si caratterizzò per l’uso della lingua francoprovenzale.

Il comune di Celle di San Vito, unitamente al vicino comune di Faeto, è l’unica isola linguistica francoprovenzale presente nel Sud Italia, riconosciuta e tutelata da una legge statale quale “preziosa minoranza etnico-storico-linguistica”. Non solo, il francoprovenzale è stato riconosciuto dall’Unesco lingua a rischio di estinzione e, pertanto, inserita nell’Atlante Atlas come patrimonio culturale immateriale da tutelare.

La sindaca Giannini, nella missiva inviata a Macron lo scorso mese di gennaio, aveva sottolineato che “la forte identità storica ereditata dagli avi francesi costituisce per tutti i cellesi un prezioso scrigno di cultura e tradizioni che continuano a essere costantemente tutelate, valorizzate e tramandate attraverso molteplici iniziative che si susseguono da diversi anni”.

“La dedicazione di una statua a un rappresentante della nobiltà francese del 1200 – ha concluso la Sindaca nella missiva di qualche mese fa – rappresenta la riconoscenza e l’orgoglio che questa piccolissima comunità di quasi 200 abitanti nutre, ancora oggi, nei confronti della propria identità storica e linguistica” indissolubilmente legata alla Francia.

La risposta della Presidenza della Repubblica Francese