FOGGIA – Sono 10.167 le lavoratrici e i lavoratori di tutta la provincia di Foggia che – il 5, 6 e 7 aprile 2022 – voteranno per eleggere chi difenderà i loro diritti all’interno di ciascuna RSU, la Rappresentanza Sindacale Unitaria presente nei luoghi di lavoro tra amministrazioni locali, agenzie dello stato e presidi sanitari. Funzione Pubblica Cgil (FP Cgil) è il sindacato di categoria più forte, presente e radicato sul territorio italiano. La Funzione Pubblica, pur avendo alle spalle una storia relativamente recente, è un’organizzazione straordinariamente radicata in tutto il territorio italiano. La sede nazionale si trova a Roma, in Via Leopoldo Serra 31. Ci sono, inoltre, 21 sedi regionali e 132 sedi provinciali, tra cui quella di Foggia.
In Capitanata, la FP Cgil, per le elezioni del 5-6 e 7 aprile, ha presentato 70 liste e complessivamente oltre 200 candidati in ognuno dei 61 comuni della provincia.
“Si tratta di un momento molto importante”, ha spiegato Mario La Vecchia, segretario generale di FP Cgil per la provincia di Foggia.
IL VOTO NEI COMUNI. “Si voterà, infatti, per le RSU dei Comuni, dove grazie a FP Cgil è finalmente iniziato un processo di rafforzamento per le piante organiche, con una serie di conquiste fondamentali per le stabilizzazioni di lavoratrici e lavoratori che hanno tirato la carretta in tutti questi anni dovendo sopperire alle lacune in organico. In tal senso, il lavoro da fare è ancora enorme. I nostri rappresentanti tra i lavoratori delle amministrazioni comunali saranno supportati per proseguire e consolidare un percorso che deve portare i Comuni ad avere piante organiche quantitativamente e qualitativamente adeguate alle sfide aperte dagli impegni sul PNRR”. Nelle autonomie locali, in tutta la Capitanata sono 2380 gli elettori chiamati a eleggere i propri punti di riferimento nelle RSU.
SANITA’ PUBBLICA. Saranno 6411, invece, le lavoratrici e i lavoratori che compongono la platea elettorale nei presidi sanitari di tutta la provincia di Foggia. “Quello della sanità”, ha aggiunto La Vecchia, è un settore pubblico cruciale, soprattutto alla luce di quanto avvenuto negli ultimi due anni in seguito all’emergenza pandemica. Operatori socio sanitari, personale, infermieri, medici e dirigenti hanno pagato un prezzo altissimo. Anche qui occorrerà continuare a impegnarsi sindacalmente su tutti i fronti più caldi: stabilizzazioni, organizzazione del lavoro, dpi (dispositivi di protezione individuale), potenziamento delle risorse umane e strumentali, sicurezza di tutto il personale contro il drammatico fenomeno delle aggressioni”.
FUNZIONI CENTRALI. Saranno 1386 i lavoratori e le lavoratrici chiamati al voto all’interno delle cosiddette “funzioni centrali”: agenzie fiscali, enti pubblici non economici, enti previdenziali, CONI, organismi dello Stato. Un Settore che, nel suo complesso, necessita di ammodernamenti e riforme costanti in grado di andare di pari passo, anticipare e comunque accompagnare l’evoluzione sociale, consapevoli che una società giusta, nella quale sia esigibile il diritto di cittadinanza, ha bisogno di amministrazioni pubbliche efficaci, efficienti, trasparenti nella loro azione quotidiana ed, infine, essere punto di riferimento per la legittimità di diritti e doveri di tutti i cittadini.