In Puglia la guerra sotterranea sul prezzo del latte

CIA Puglia denuncia chi sta tentando di sabotare l'intesa pugliese

“Abbiamo appreso che il sottosegretario alle Politiche Agricole Francesco Battistoni sarà in Puglia oggi, martedì 2 novembre 2021, per visitare lo stabilimento in cui, a Noci, si realizza la mozzarella Dop Deliziosa. Crediamo sia l’occasione affinché un esponente del Governo si impegni a far rispettare al mondo della trasformazione l’accordo sottoscritto lo scorso 7 ottobre in Regione Puglia con la firma del ‘Protocollo per la stabilità, la sostenibilità e la valorizzazione della filiera lattiero-casearia pugliese’. Il giusto prezzo del latte alla stalla è il primo e più importante elemento di equilibrio, equità ed eticità per salvaguardare tutta la filiera e dare ad essa un presente e un futuro sostenibili”. CIA Agricoltori Italiani della Puglia non molla. Sul prezzo del latte, oggetto di un accordo innovativo e valido per tutti gli attori della filiera pugliese, continuano ad agitarsi manovre e tentativi al ribasso che l’organizzazione ha denunciato con forza in questi giorni. Per CIA Puglia, dunque, è necessario che anche e soprattutto il Governo nazionale, con in testa il Ministero delle Politiche Agricole, si impegni con forza a far rispettare l’accordo sottoscritto in Puglia, e faccia in modo che quell’intesa sia rispettata dai caseifici.

PRODUTTORI PENALIZZATI, PREZZI FERMI AL 1997. Il prezzo del latte alla stalla nel 1997 era di 900 lire a litro oltre il premio qualità (pari agli attuali 0,45 euro) e il costo del latte allo scaffale era di circa 1500 lire al litro (pari agli attuali 0,75 euro). Oggi il prezzo del latte alla stalla è di circa 0,40 euro al litro, mentre il costo del latte allo scaffale è di circa 1,60 euro al litro. In sostanza, a essere fortemente e ingiustamente penalizzati sono i produttori, le aziende zootecniche che, con grandi sacrifici, cercano di tirare avanti nonostante una redditività azzerata in questi anni sia dal prezzo al ribasso del latte alla stalla, sia da un incremento pauroso dei costi di produzione, con aumenti di mangimi, materie prime, approvvigionamento idrico, bolletta energetica e gasolio. “I produttori arrancano, molti sono costretti a chiudere, mentre gli anelli successivi della filiera si garantiscono margini. E’ una situazione di forte disequilibrio che deve essere cambiata. L’accordo sottoscritto in Puglia va esattamente in questa direzione, motivo per cui tutti dobbiamo difendere il rispetto dell’intesa, a cominciare dal Governo”, ribadisce con forza CIA Agricoltori Italiani della Puglia.

I FURBETTI DEL PREZZO DEL LATTE. “Sul prezzo del latte, con grande fatica e tanto lavoro, siamo giunti a un protocollo d’intesa molto avanzato qui in Puglia. CIA Agricoltori Italiani della Puglia stigmatizza i tentativi di aggirare i termini di quell’accordo fatti da chi, sulla scorta di un’intesa a livello nazionale mai raggiunta e ratificata, cerca di imporre prezzi da fame agli allevatori pugliesi e di tutta Italia. A questo proposito, dobbiamo ricordare a chi lo avesse dimenticato che il ‘Protocollo per la stabilità, la sostenibilità e la valorizzazione della filiera lattiero-casearia pugliese’ è stato sottoscritto con una firma davanti a tutta la Puglia da 14 realtà associative. Quel documento, che ha tutti i crismi dell’ufficialità, consta di tre articoli fondamentali: nel primo, i sottoscrittori si impegnano a “garantire un rapporto equilibrato tra gli operatori della filiera”, basato sulla “remuneratività” “per ciascuna componente” attraverso la condivisione del “principio etico che il mercato riconosca prezzi non inferiori ai costi di produzione, tanto sul versante della produzione primaria che su quello della trasformazione, in considerazione di elaborazioni oggettive di istituzioni quali ISMEA, Università, riconosciuti Centri di studio e ricerca”. La remuneratività è un elemento irrinunciabile. Il rispetto degli accordi sottoscritti è fondamentale”.