Inesauribile Peppe Zullo: “Il mio recovery food per la next generation”
Il cuoco innovatore e il prossimo Appuntamento con la Daunia
Inesauribile Peppe Zullo. Inventa, s’inventa e riparte cucinando il futuro e mettendo nei piatti un intero territorio. Lunedì 25 ottobre, dalle ore 11, Villa Jamele a Orsara di Puglia accoglierà gli ospiti e i relatori del convegno che aprirà il 26esimo Appuntamento con la Daunia. Interverranno Antonio De Rossi, docente di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’Università di Foggia; Pasquale De Vita, presidente del Gal Meridaunia; Gisella Naturale, senatrice della Repubblica; Aldo Patruno, direttore del settore Turismo e Cultura della Regione Puglia; Francesco Quitadamo, giornalista. A coordinare l’incontro sarà il giornalista Oscar Buonamano.
STORIA DI PUGLIE. L’immagine che lancia il 26esimo “Appuntamento con la Daunia” è una sorta di “manifesto programmatico”: si tratta della foto che ritrae un sorridente Peppe Zullo, nei pressi dei binari della stazione ferroviaria di Orsara, mentre tiene accanto a sé una valigia. Può evocare una partenza, oppure un arrivo, in ogni caso una tappa e una destinazione. Si parlerà anche di questo. Di un territorio da cui si può partire o ripartire, una terra amata e sospirata può essere la tappa di un percorso che ci allontana da essa oppure ce la fa riscoprire, valorizzare, mettendola al centro di un progetto che è come un albero: ha radici profonde e antiche da nutrire e preservare, ma anche rami che crescono proiettandosi verso stagioni future.
PUGLIA AL PLURALE. E’ stato proprio Peppe Zullo, a metà anni ’80, ad accendere per primo i riflettori su una Puglia inedita, sulla “bellezza della lentezza”, i profumi e i sapori della Daunia dell’entroterra appenninico. Mentre ancora impazzava il fast-food imposto da tv e mercato globale, il cuoco-contadino faceva un viaggio a ritroso lasciando gli Stati Uniti e tornando a costruire futuro a Orsara partendo dal cibo autentico, quello da lui stesso coltivato, preparato e messo in tavola per far riscoprire il gusto di una tradizione e di una sapienza contadina pronte a diventare innovazione alimentare e culinaria. Il suo esempio fu seguito, imitato, a volte scopiazzato, divenne ispirazione e modello sul quale si è innestato un vero e proprio cammino di riscoperta per un intero territorio.
RECOVERY FOOD. E’ da quell’esempio che si riparte. “Parafrasando un termine che oggi è sulla bocca di tutti – ha spiegato Peppe Zullo – potremmo dire che il mio e quello dei Monti Dauni è un Recovery Food, il recupero di un elemento centrale per l’identità, la vita e il reale benessere delle persone, di tutte le persone, giovani e meno giovani, donne, uomini e bambini. Proprio ai bambini, al nutrimento del nostro futuro, ho voluto dedicare un intero menù di piatti nuovi, ideati e pensati per fare innamorare la ‘next generation’ di colori, profumi e sapori di cui spesso non riescono a fare esperienza nel modo più giusto e attrattivo per loro. Un’anteprima di questo ‘next generation menù’ l’ho recentemente presentata a Geo, su Rai Tre, riscuotendo un successo andato oltre ogni aspettativa”.
IL CUOCO INNOVATORE. E’ stato giudicato dalle guide di settore come uno dei migliori cuochi del mondo. Il cammino di Peppe Zullo come chef internazionale comincia alla fine degli anni ’70, quando parte per l’America. A Boston, dopo tanto lavoro, riesce ad aprire il suo primo ristorante. Stanchi del fast food, i colletti bianchi della metropoli a stelle e strisce sono conquistati dalla cucina orsarese. Lui non si ferma e continua il suo viaggio prima a Los Angeles poi ancora più a sud, in Messico. L’esperienza maturata in quegli anni è il trampolino di lancio per il ritorno a Orsara di Puglia.
Siamo alla fine degli anni ’80 e Peppe Zullo ha voglia di realizzare il sogno di sempre: “Quando ero piccolo – ha raccontato lo chef – sognai una moltitudine di angeli che scendevano dal cielo e si accomodavano a tavola per gustare ciò che io preparavo”. Tornato a Orsara, il “cuoco contadino” ha trasformato un angolo della collina orsarese nella “Nuova Sala Paradiso”, una struttura con ristorante, albergo, enoteca e una splendida cantina decorata dagli angeli dipinti ovunque da Leon Marino. Non contento, ha poi realizzato un altro “eden” dei sapori a Villa Jamele, a pochi chilometri dal centro storico di Orsara di Puglia, ristrutturando un’antica tenuta del ‘900. “Oggi si riparte, perché un sogno è sempre in cammino”.
SPECIALE PEPPE ZULLO, CLICCA QUI: 30 anni di cuoco-contadino