La scuola è l’ambito più sicuro: a spiegarlo sono i dati della Regione Puglia
Contagi per lo 0,35% dei 154mila piccoli alunni pugliesi attualmente in aula
Secondo i dati diffusi dalla Regione, gli alunni in presenza nella settimana dal 12 al 17 aprile sono stati oltre 154.000. Sempre secondo dati diffusi dall’ufficio stampa di Michele Emiliano, nella stessa settimana sono stati 540 gli alunni risultati positivi al test Covid: vale a dire lo 0,35% sul totale degli studenti in aula. Dal 12 al 17 aprile 2021, il bollettino giornaliero della Regione ha evidenziato 8.423 nuovi positivi in Puglia: di questi, come ci hanno spiegato Emiliano e Lopalco, 540 sono studenti, in termini percentuali significa il 6,4% del totale. Naturalmente, non è possibile sapere quanti di quegli studenti si siano contagiati a scuola, dove passano circa 5 ore al giorno, e quanti abbiano contratto il Covid nelle restanti 19 ore passate dentro casa. Questi i numeri assoluti dei contagiati tra il personale scolastico: 190 nella settimana dal 5 al 10 aprile e 154 dal 12 al 17 aprile. Anche in questo caso, ovviamente, è impossibile sapere quanti contagi sono avvenuti a scuola e quanti, invece, a casa o negli altri ambiti frequentati dal personale scolastico. Utilizzando solo ed esclusivamente i dati diffusi dalla Regione Puglia, e prendendoli assolutamente per buoni (non c’è motivo di dubitarne, fino a prova contraria), la scuola appare esattamente per quello che è: un ambito dove il rischio di contagio esiste, come in ogni altro luogo e per qualsiasi altra attività, ma con un’incidenza minima e, cosa importante, molto più controllata, monitorata ed efficacemente contrastata dal sistema delle quarantene a tappeto. Soltanto a scuola ogni singolo contagio riscontrato attiva la quarantena per una o più classi, tanto che, a fronte dei 540 alunni contagiati (quelli della settimana dal 12 al 17 aprile) sono state disposte 2942 quarantene. Questo non accade, per esempio, nei supermercati e nelle piccole e grandi industrie presenti in tutta la Puglia. Ce n’è un altro, di dato, che conferma quale sia l’incidenza della riapertura di materne, elementari e prima media: il 7 aprile, giorno in cui una piccola parte della popolazione studentesca pugliese è tornata in aula, in bollettino regionale registrava un totale di 50.729 positivi al Covid; ieri, 21 aprile, i pugliesi positivi al Covid erano 49.353, con una diminuzione assoluta pari a 1376 casi.
Sia il numero totale dei contagiati, sia quello giornaliero sui nuovi casi e anche i posti occupati in terapia intensiva sono in lenta ma costante diminuzione in Puglia, tanto da spingere il presidente Emiliano, in queste ore, a prefigurare il prossimo passaggio della regione dalla zona rossa a quella arancione. Se davvero la scuola avesse inciso, non si capisce come si potrebbe anche solo pensare a un allentamento delle restrizioni.
E’ stato l’assessore regionale alla Sanità a trasformarsi, suo malgrado, in avvocato difensore della scuola: sulla sua pagina facebook ufficiale, il 17 aprile, ha spiegato che la diffusione ancora elevata del virus nelle ultime settimane è “il risultato dei contagi intrafamiliari nel fine settimana pasquale. Si osserva in tutte le province pugliesi. Si ripete in quasi tutte le regioni italiane”.
Quindi, sarebbero i contagi avvenuti all’interno dell’ambito familiare a tenere ancora alto il livello di diffusione del virus. E questo spiegherebbe come mai, in un centro urbano di grandezza media come Lucera (32mila abitanti), il numero delle persone contagiate sia ancora tra i più elevati a livello nazionale nonostante la chiusura degli istituti scolastici: proprio Lucera, infatti, è uno dei pochi centri della Capitanata e della Puglia dove le scuole di ogni ordine e grado non hanno mai riaperto nell’ultimo mese (nemmeno il 7 aprile), sono tuttora chiuse e lo resteranno almeno fino al 25 aprile secondo quanto dispone l’ultima ordinanza del sindaco lucerino.
Finora, dunque, soltanto lo 0.35% degli studenti tornati in presenza dal 12 al 17 aprile si è contagiato, come evidenziano i dati della Regione Puglia. Certo, le scuole pugliesi potrebbero essere ancora più sicure.
Dall’inizio della pandemia, purtroppo, il presidente della Regione Puglia e l’assessore regionale alla Sanità non sono riusciti ad attuare e ad attivare nessuna delle misure di prevenzione annunciate per aiutare le scuole ad avvicinarsi alla quota “contagio zero”. Entro dicembre 2020, Emiliano aveva annunciato che ogni più remoto angolo della Puglia sarebbe stato raggiunto dalla fibra per internet veloce. L’annuncio è rimasto tale. Stessa cosa per il “Piano per la ripartenza della scuola in sicurezza”, annunciato alla fine di gennaio 2021: doveva essere operativo da febbraio. Ecco come lo descriveva Lopalco in un comunicato stampa ufficiale della Regione Puglia:
“Oggi la Giunta regionale ha approvato il Piano per la ripartenza della scuola in sicurezza che, a partire dal 1 febbraio, prevede tre linee di azione fondamentali: l’istituzione del team degli operatori sanitari nelle scuole, un programma di esecuzione sistematica di tamponi antigenici rapidi agli operatori scolastici e un piano strategico per la vaccinazione anticovid degli stessi operatori, in base a un criterio di età e presenza di fragilità”.
Di quei tre punti, solo il terzo (in parte) è stato attuato. Nel suo comunicato, inoltre, la Regione Puglia assicurava l’istituzione dei TOSS (Team Operatori Sanitari Scolastici) all’interno delle scuole. I TOSS si sarebbero dovuti occupare, da febbraio 2021, dello “screening sistematico del personale scolastico” oltre che delle vaccinazioni per i docenti e per gli altri lavoratori della scuola, della gestione degli studenti con patologie gravi e/o immunodepressi, della gestione sociale per i soggetti sottoposti ad isolamento, fino al monitoraggio degli operatori scolastici e degli studenti fragili. Sono passati quasi tre mesi da quell’annuncio.
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Tutta Italia a scuola, tranne Lucera (link)
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Scuola, tutte le difficoltà del modello Emiliano (link)
Scuola, Emiliano ha già deciso (link)