Scuole chiuse e scuole aperte: la scelta apprezzabile e in controtendenza di Franco Landella
A Foggia rispettata la scelta e la responsabilità autonome di istituti e comunità scolastiche
La paura ha vinto quasi ovunque: “nel dubbio, chiudiamo tutto”. In provincia di Foggia, in molti comuni sono i sindaci, attraverso loro ordinanze, a tenere chiuse anche le scuole che potrebbero continuare con la didattica in presenza (materne, elementari e medie). E’ il caso di Lucera, ad esempio. Nel centro svevo, il sindaco Giuseppe Pitta ha chiuso tutto da ormai diverse settimane. Stessa cosa a Troia, col sindaco Leonardo Cavalieri: in questo caso, l’ordinanza di sospensione della didattica in presenza sarà valida fino al 29 novembre e, da lunedì 30, si dovrebbe poter tornare a scuola. Scuole chiuse anche a Vico del Gargano dopo i primi casi di contagio da Covid-19 che hanno interessato alcune insegnanti dell’Istituto comprensivo “Manicone-Fiorentino”: nel comune garganico, il sindaco Michele Sementino ha prorogato la chiusura fino al 7 dicembre. Scuole chiuse anche a Carapelle. A San Severo, l’ordinanza del sindaco Miglio ha sospeso le lezioni in presenza fino al 3 dicembre. Niente didattica in presenza nemmeno a Orsara di Puglia, Bovino e Monteleone. La sospensione della didattica in presenza è sempre motivata, naturalmente, dalla preoccupazione per i continui aumenti dei casi di contagio tra la popolazione. Contagi che non necessariamente e non in tutti i casi riguardano o hanno riguardato direttamente le scuole. In realtà, forse con un’unica eccezione, nessuna scuola della provincia di Foggia è mai stata il centro di un focolaio. La maggior parte dei comuni, in ogni caso, ha deciso per la sospensione della didattica in presenza come misura precauzionale. A Foggia, Franco Landella ha fatto una scelta differente: è uno dei pochi sindaci della Capitanata a non essere intervenuto, finora, con ordinanze di chiusura. In questo modo, il sindaco del capoluogo ha dato la possibilità alle scuole materne, medie ed elementari di continuare ad accogliere i bambini per la didattica in presenza. Sempre nel capoluogo, l’Istituto comprensivo Santa Chiara ha convinto tutti i genitori ad aderire alla didattica a distanza per i loro figli. Le scuole rimaste aperte hanno affrontato i casi di contagio come da protocollo: sospensione della didattica in presenza solo per alunni e docenti della classe interessata e per il tempo strettamente necessario a osservare il periodo di quarantena. Le scuole materne, elementari e medie, a Foggia, continuano tuttora a funzionare anche con gli alunni in presenza. Ciò nonostante, la maggior parte dei genitori, soprattutto negli ultimi 10 giorni, ha deciso di far seguire da casa le lezioni ai propri figli, utilizzando la possibilità offerta dall’ordinanza con cui il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha disposto l’obbligo per le scuole pugliesi rimaste aperte di offrire simultaneamente sia la didattica in presenza sia quella a distanza. Sono una minoranza, ma non troppo esigua, i nuclei familiari che continuano a mandare a scuola i propri bambini. La modalità “integrata”, quella che obbliga istituti e insegnanti a svolgere simultaneamente sia la lezione in presenza che quella a distanza, è una difficoltà in più sia per chi insegna sia per gli alunni. I genitori scelgono la didattica in presenza o la modalità alternativa in base a una serie di motivazioni e necessità, e certamente non lo fanno a cuor leggero. Sui social, però, chi difende la decisione di continuare a mandare a scuola i propri figli viene criticato anche in maniera feroce, spesso con sarcasmo, insulti e derisione. “Egoisti” è il termine meno pesante tra quelli utilizzati per attaccare le mamme e i papà dei bambini che continuano a frequentare la scuola. Un’accusa, quella sul presunto “egosimo”, che viene rivolta in modo più violento contro le donne, contro le mamme, invitate a “restare a casa” e a occuparsi dei propri figli. Anche la Regione Puglia non fa mistero di preferire la didattica a distanza. In assenza di dichiarazioni significative da parte dell’assessore regionale alla Scuola, Sebastiano Leo, è l’assessore alla Salute della Regione Puglia, Pier Luigi Lopalco, a dichiarare un giorno si e l’altro pure che l’impennata di casi della seconda ondata sarebbe coincisa con la riapertura delle scuole: “non vogliamo dire che i contagi avvengono in aula”, si legge in una sua recente dichiarazione riportata da Orizzontescuola.it, “ma possono avvenire fuori dai cancelli, sull’autobus, al bar, quando i ragazzi si riuniscono a fare i compiti. Ecco perché terrei ancora la didattica a distanza come standard, e la didattica in presenza solo come estrema ratio per le famiglie che non possono permettersi di tenere i bambini in casa” ha dichiarato Lopalco. I bambini di materne, elementari e medie vanno a scuola accompagnati dai genitori, non utilizzano gli autobus, non possono fermarsi al bar visto che i bar sono chiusi, e nessuno vieta ai ragazzi più grandi che sono in Dad di riunirsi per fare i compiti. Sarà come dice Lopalco? Sta di fatto che l’aumento dei casi e il tragico incremento dei morti da Covid non si è fermato mai, nemmeno in queste settimane durante le quali le scuole sono rimaste chiuse in massima parte.
Francesco Quitadamo