In Primo Piano

Nasce a Lucera il metodo per validare le startup italiane

A lanciare il programma è Up2Lab, società che ha già all'attivo la collaborazione con molte università

FOGGIA – “Quanto è valida la mia idea imprenditoriale e quante possibilità di successo ha veramente? Così com’è congegnata può garantirmi il rientro degli investimenti secondo i miei piani?”. Per rispondere efficacemente a queste domande, Up2Lab, società di consulenza marketing nata a Lucera (Fg) e attiva anche a Roma e nell’Est-Europa con la sua sede di Varsavia, ha ideato e lanciato un programma di validazione basato sul metoto sprint design utilizzato da Google. Il programma si chiama Up2Sky e prevede un percorso che, in 5 settimane, fornisce un’analisi dettagliata e approfondita sulla reale validità di una startup o di un nuovo business. “Lanciare un’attività imprenditoriale significa investire tempo e denaro. Prima di mobilitare risorse così preziose e di intraprendere un cammino non privo di difficoltà da superare, è bene avere dati oggettivi e un’analisi completa del settore in cui s’intende operare, anche in relazione alle tendenze che si stanno sviluppando e alle caratteristiche del mercato in cui ci si vuole affermare. Ci sono variabili che, spesso, il singolo o il gruppo che intendono lanciare la nuova startup tendono a non considerare o a non valutare nelle loro possibili implicazioni” ha spiegato Mattia Esposito, co-founder ed esperto in startup di Up2Lab. La metodologia utilizzata dal programma di validazione è quella dello sprint design. Le statistiche Eurostat indicano che la percentuale media di nuove imprese dell’Unione Europea nate nel 2012 e sopravvissute almeno fino al 2015 è stata del 56%, mentre quelle ancora esistenti nel 2017 erano il 43,9%. I motivi per cui si può andare incontro a un insuccesso, con conseguenze a volte molto pesanti, sono molteplici: la prima in assoluto, secondo un’indagine realizzata da CBInsights, è la mancanza di un mercato per il prodotto o servizio che si propone (fonte: Network Digital 360). “Questo, naturalmente, non vuol dire che bisogna rinunciare a trasformare un’idea, un progetto, in una nuova impresa, tutt’altro”, ha aggiunto Mattia Esposito. “Validare un’idea significa risparmiare tempo e denaro e non rischiare di investire quelle risorse su un progetto sbagliato. In questi anni ho e abbiamo visto tantissimi progetti nascere e morire dopo poco. Il motivo? Tante volte non si è investito nella cosiddetta parte di ‘validazione’ dell’idea e dell’intero progetto. Generalmente quando si ha un’idea siamo bonariamente convinti che sia buona anche per gli altri, ma in realtà senza una metodologia a supporto è difficile sapere se quella è l’idea giusta su cui investire. Il nostro percorso, preso in prestito e ispirato alle più grandi aziende del pianeta, ci aiuta a capire in poco più di un mese se stiamo andando sulla strada giusta”. “Il programma”, ha spiegato Vincenzo Benincaso, anch’egli co-founder di Up2lab, “è interamente svolto a distanza con video-call, lezioni e gruppi di supporto sempre attivi. Cogliamo in questo periodo difficile l’opportunità di sfruttare al massimo gli strumenti di cui disponiamo tecnologicamente. I risultati che abbiamo raccolto finora sono più che incoraggianti”. Per partecipare al programma di validazione basta candidare la propria idea di business utilizzando la pagina https://up2lab.it/up2sky-validation-program. Il programma di validazione inizierà venerdì 20 novembre ed è limitato a sole 10 idee di valore. “Abbiamo deciso di concentrare il nostro gruppo di lavoro su un numero limitato di progetti, così da avere risposte chiare e analisi approfondite in 5 settimane, dando modo alle idee candidate di poter essere lanciate all’inizio del nuovo anno”, ha dichiarato Vincenzo Benincaso.

l’intervista con Mattia Esposito: https://www.youtube.com/watch?v=bvfA2D58uRc

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