LUCERA – Antonio Tutolo è vicino a vincere la sua scommessa, il suo personale “triplete”: è stato eletto consigliere regionale con oltre 7mila voti e ha contribuito alla rielezione di Michele Emiliano quale presidente della Regione Puglia. Adesso gli manca soltanto il terzo ‘trofeo’: l’elezione a sindaco di Giuseppe Pitta, suo ‘delfino’ designato per la successione al Comune di Lucera. I pronostici continuano a essergli amici. Dalla sua, Giuseppe Pitta, giovane avvocato lucerino, ha diverse buone carte da giocare nella partita del ballottaggio che si terrà domenica 4 e lunedì 5 ottobre: al primo turno, è già arrivato a un passo dalla vittoria (8.056 voti, pari al 46,98%, mentre le liste a lui collegate hanno totalizzato il 50,73%); in più, ci sono proprio l’elezione e il favore di Antonio Tutolo a rappresentare fattori di traino. Pitta, a suo vantaggio, ha anche la spinta degli aspiranti consiglieri comunali che hanno ottenuto il numero più alto di preferenze personali tra tutte le liste in lizza: è naturale aspettarsi che siano loro i primi a continuare a impegnarsi per conquistare l’intera posta.
L’esito dello spareggio, però, non è scontato. Al ballottaggio, Giuseppe Pitta dovrà vedersela in uno scontro diretto con Fabrizio Abate. Si tratta dell’ex vicesindaco di Antonio Tutolo. Commercialista, stimato professionista, Fabrizio Abate al primo turno ha ottenuto 3.322 preferenze (il 19.22%), rispetto ai 2972 voti (18,23%) messi insieme dalle liste che lo hanno sostenuto, Partito Democratico, Italia in Comune e Siamo Lucera. Lo “sfidante” è riuscito a resuscitare un Pd che, appena un anno fa, si era dimostrato irrilevante sulla scena politica lucerina. Oggi il Partito Democratico di Lucera riparte da 1266 voti e da una percentuale del 7,76%. Un dato e una dinamica che certamente non sono sfuggiti al principale e più forte “testimonial” di Fabrizio Abate, quel Raffaele Piemontese che è stato rieletto consigliere regionale con oltre 21mila preferenze. Piemontese probabilmente sarà confermato quale assessore regionale al Bilancio. Il capo politico provinciale del Pd ha ottenuto molti voti anche a Lucera e, nel caso fosse eletto primo cittadino, Abate troverà in lui un interlocutore autorevole e influente, uno dei più ascoltati e stimati da Michele Emiliano. Insomma, se Giuseppe Pitta può contare su Antonio Tutolo, Fabrizio Abate non è certo da meno avendo dalla sua Raffaele Piemontese. Alla prova delle urne, inoltre, il commercialista ha dimostrato di essere una figura capace di unire.
Riuscire a ribaltare il risultato del primo turno e a sovvertire i pronostici non è impresa facile, ma non impossibile, per diverse ragioni. La prima, la più ovvia, è che si riparte da zero. I voti espressi nel primo turno contano, ma a tirare la carretta per convincere i cittadini a ritornare alle urne non ci saranno più tutti i candidati consiglieri né le liste del primo turno. La seconda è che Lucera appare da tempo come una città spaccata in due: da una parte chi sta con Antonio Tutolo ed è disposto a seguirlo anche nella scelta del suo successore, dall’altra chi non si è mai identificato o non si identifica più nei motti, nelle azioni e nei modi dell’ex primo cittadino. Probabilmente, tra quanti al primo turno hanno votato per Giuseppe De Sabato (centrodestra), Francesco Di Battista (civiche), Dalila Lilian Brescia (Lega) e Raffaella Gambarelli (5 Stelle), ci sono molti elettori più vicini a Fabrizio Abate che a Giuseppe Pitta. Il confronto, adesso, è soprattutto tra loro due. Più che gli schieramenti in campo, potrebbero contare i profili personali dell’uno e dell’altro candidato sindaco. Chi sono, come si presentano, chi utilizza toni capaci di rassicurare una popolazione stanca delle lacerazioni degli ultimi anni: conta anche o soprattutto questo.
Pitta ostenta sicurezza ed è aggressivo, va sul personale attaccando quello che lui chiama “l’altro candidato”, nonostante ci abbia lavorato fianco a fianco per 6 anni, da compagno di coalizione e collega di giunta. In un suo recente video, il “successore” incoronato da Tutolo contrappone il “noi” di chi avrebbe fatto solo cose buone a un “loro” di chi secondo la sua narrazione vuole soltanto il male di Lucera.
“Tutte le donne e gli uomini che hanno reso possibili questi risultati – dice Pitta nel suo video – sono dalla mia parte, tutti tranne uno, l’altro candidato sindaco. Da quell’altra parte c’è proprio lui. In un mondo dove tutto va al contrario, anche Robin Hood ruba ai poveri per dare ai ricchi. I poveri sappiamo chi sono, tutti i cittadini; i ricchi li conosce solo lui”.
Secondo Pitta, dunque, Abate richiama la figura di un Robin Hood cattivo, uno che “ruba”, “ruba ai poveri per dare ai ricchi”. Uno di quelli che remano per un mondo “all’incontrario”. Accuse pesantissime che, però, sono emerse soltanto in campagna elettorale, dopo che Abate ha contrastato la scelta di Antonio Tutolo di dimettersi da sindaco per essere eletto in Regione. Accuse pesanti rivolte a quello stesso Abate che, fino a ieri, ricopriva il ruolo di vicesindaco e col quale Pitta ha camminato politicamente a braccetto per sei anni, condividendo ogni singola scelta amministrativa. Dall’altra parte, Fabrizio Abate invece non rinnega il percorso condiviso con Antonio Tutolo e lo stesso Giuseppe Pitta negli ultimi 6 anni. Invita, però, a superare quel clima di scontro permanente che vede contrapposti un “noi” di chi sta sempre dalla parte giusta a un “loro” di lupi cattivi tutto al negativo. Se vincerà la strategia aggressiva di Pitta o la pacificazione voluta da Abate lo decreteranno i lucerini. Certo è che per affrontare al meglio la fase del dissesto economico e i problemi che caratterizzano Lucera sarà utile anche un clima diverso e una partecipazione di tutte le forze migliori del tessuto sociale, politico, culturale e imprenditoriale lucerino.
Francesco Quitadamo