FOGGIA – “La politica non è un volto, la faccia bisogna metterla non sui manifesti ma nelle battaglie di ogni giorno, condotte anno dopo anno parlando con la gente faccia a faccia, facendosi portavoce delle istanze del territorio, studiando le questioni. Si, io non sono un volto nuovo, ma il valore dell’esperienza, di un percorso, di competenze e di lotte che mi impegnano da una vita”.
Pino Lonigro ha deciso: sui manifesti della sua campagna elettorale da candidato al Consiglio regionale della Puglia, nella lista Senso Civico-Un nuovo Ulivo per la Puglia, non ci sarà il suo volto. “Ho voluto dare maggiore spazio a ciò che ritengo più importante per lo sviluppo della nostra regione: l’agricoltura, il turismo, la sanità, la sicurezza, il sostegno a chi ha bisogno di aiuto e i trasporti”.
Pino Lonigro ha 61 anni, una vita di lavoro all’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura. Nei ritagli di tempo, gli piace coltivare la propria terra. Ha diversi alberi da frutto e quando è tempo di raccolta è una festa, soprattutto quando è il periodo delle ciliegie. A lui piace regalarle agli amici. E’ stato sempre socialista. Conosce bene le istituzioni: è stato assessore provinciale con deleghe allo Sport e al Turismo dal 2001 al 2003 e delega alle Risorse Umane nel 2003-2004; consigliere comunale di Foggia nel 2004 e presidente del Consiglio comunale del capoluogo dal 2006 al 2008; consigliere regionale per due legislature dal 2005 al 2015. “Ho sempre lavorato e, al mio impegno professionale, ho sempre accompagnato l’impegno politico attivo, presentando proposte, sostenendo progetti importanti per le infrastrutture, il lavoro, lo sviluppo”.
“Dentro la mia età non c’è proprio nulla di cui vergognarsi. I rottamatori sono stati rottamati con la loro arroganza e il loro vuoto ‘nuovismo’. C’è una forma di profonda e miope ingiustizia verso le persone che sono impegnate politicamente da tanto tempo. L’esperienza è fondamentale”, spiega Lonigro, “come sono fondamentali la consapevolezza storica e la conoscenza approfondita dei problemi che ci candidiamo ad affrontare una volta eletti nel Consiglio regionale della Puglia. Per questo rigetto il concetto del ‘nuovismo’: qualcuno dovrà spiegarci se quei 5 parlamentari che hanno chiesto e ottenuto il bonus da 600 euro sono ‘nuovi’. Se quello è il nuovo, allora meglio tornare ai vecchi e sempre validi valori che costituiscono la base stessa della nostra convivenza civile: il rispetto di se stessi e degli altri, le lotte per restituire futuro ai nostri giovani e dare loro la possibilità di camminare sulle proprie gambe, la battaglia in favore della conciliazione dei tempi vita-lavoro per le donne, la tutela dell’ambiente come primo fattore di sviluppo per l’agricoltura, il turismo, l’economia verde”. “Chi ha consapevolezza storica e conoscenza delle questioni sa, per esempio, che Raffaele Fitto e i suoi anni da presidente della Regione Puglia sono stati una pietra tombale su molti snodi fondamentali per lo sviluppo della Capitanata. Sono stati Vendola prima e Michele Emiliano poi a restituire e costruire una nuova prospettiva per la Puglia, una regione che oggi è giudicata come la più bella e accogliente del mondo da visitatori, turisti, intellettuali e investitori che sono tornati a scommettere e investire su questa regione. Ci sarà tempo e modo, in questa campagna elettorale, per ricordare quali e quanti atti partoriti da Fitto abbiano rappresentato un danno enorme e un rallentamento sciagurato delle prospettive di sviluppo della provincia di Foggia. Io ho accettato la candidatura in Senso Civico-Un Nuovo Ulivo per la Puglia perché so cosa e quanto posso dare in termini di esperienza, conoscenza del territorio e dei problemi, rapporto continuo e diretto con i cittadini elettori, voglia di mettermi ancora una volta al servizio della mia gente e della mia terra. Il mio nome, la mia storia e il mio percorso sono noti a tutti, continuerò a metterci la faccia: ma non sui manifesti, ma nella battaglia politica e nelle istituzioni per lavorare allo sviluppo della Capitanata e della nostra meravigliosa regione”.