FOGGIA – “Quella relativa alla sicurezza e alla salute degli operatori della sanità è una battaglia che dobbiamo combattere tutti insieme: azienda sanitaria locale, dirigenti, strutture della sanità pubblica e di quella privata, istituzioni, sindacati e lavoratori. Quando usciremo dall’emergenza Coronavirus, dovremo farlo con un modello di Sanità più forte e più consapevole”. A intervenire sul tema della sicurezza e della salute degli operatori della Sanità è Mario La Vecchia, segretario FP Cgil Foggia. Milleseicento operatori sanitari ‘in trincea’ al Policlinico Riuniti, altri 1200 a San Giovanni Rotondo, tantissimi altri nelle ASL, mentre da lunedì ulteriori 160 infermieri sono stati assunti per vincere la sfida combattuta dalla struttura ospedaliera del capoluogo.
“Il direttore generale del Policlinico Riuniti di Foggia, Vitangelo Dattoli, sta facendo un lavoro che apprezziamo per prontezza e capacità decisionale: ha potenziato le risorse umane a disposizione del Policlinico con nuove assunzioni, sta coinvolgendo operativamente le strutture del plesso Colonnello D’Avanzo e del Lastarìa di Lucera, coordinando uno sforzo organizzativo e operativo senza precedenti. Per quanto riguarda San Giovanni Rotondo, siamo ovviamente molto preoccupati per il numero di contagi fra gli operatori sanitari. L’auspicio è che le misure e i protocolli di sicurezza adottati ultimamente portino a sanare la situazione, così da rassicurare tutto il personale di Casa Sollievo, medici, infermieri e operatori socio-sanitari, e da tendere pienamente efficiente il contrasto al virus e la cura dei contagiati”, ha dichiarato Mario La Vecchia. “Foggia e la sua provincia sono un modello per come stanno affrontando il contrasto alla diffusione del virus e la cura delle persone contagiate e sintomatiche. In Puglia, siamo la provincia con più casi assieme a quella di Bari. Questo significa che la pressione su tutti i livelli della nostra sanità è davvero enorme. E’ il motivo per il quale il sindacato sostiene Policlinico nella battaglia quotidiana per riuscire a ottenere, nel più breve tempo possibile, tutti i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) necessari a tutelare la salute di medici, infermieri e operatori sanitari in generale”, ha aggiunto La Vecchia. “Per reggere fino alla fine dell’emergenza, infatti, occorre ridurre ai minimi termini la possibilità che il contagio si diffonda tra chi lavora dentro gli ospedali, le strutture sanitarie e quelle dell’ASL dove si sta combattendo contro il Coronavirus per salvare vite umane. Ecco, da salvare sono tutte le vite umane, quelle dei cittadini comuni e quelle di chi, in questo momento, è in prima linea sul fronte del diritto alla salute di ognuno di noi”, ha proseguito il segretario FP Cgil Foggia. “Al direttore Vitangelo Dattoli, al direttore Asl Vito Piazzolla e al direttore generale Michele Giuliani dell’ospedale di San Giovanni Rotondo dobbiamo chiedere uno sforzo ulteriore sul piano della comunicazione, dell’informazione e della trasparenza: sia gli operatori sanitari che i cittadini hanno bisogno di essere informati rispetto a quanto si sta facendo per affrontare l’emergenza coronavirus. Intanto, salutiamo con favore il ritorno al lavoro dei primi 40 tra medici e infermieri di San Giovanni Rotondo che erano stati messi in quarantena. Presto, anche gli altri ancora in quarantena torneranno in servizio”. La questione dei DPI è solo il primo e più importante snodo, soprattutto in questo momento, di una serie di questioni da cui dipende il rafforzamento del sistema sanitario-ospedaliero in questo territorio”, ha specificato La Vecchia. “Governo e regione devono lavorare a un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato, garantendo la proroga dei contratti in scadenza e la stabilizzazione del personale sanitario e tecnico impegnato nell’emergenza. La FP Cgil ringrazia tutti gli operatori sanitari che in questo momento, con grande spirito di abnegazione, sono in prima linea per superare l’emergenza Coronavirus”.