Zootecnia pugliese, a Ostuni workshop sulle nuove tecniche di allevamento

OSTUNI (Br) – “Le nuove tecniche di allevamento: migliorare l’ambiente”: sarà questo il tema al centro del workshop che si terrà lunedì 16 dicembre a Ostuni, nella sede CIA Agricoltori Italiani di via Ravenna 34, dalle 9 alle 13. L’iniziativa è parte integrante di “SI Zootecnia”, progetto di CIA Agricoltori Italiani della Puglia che gode della collaborazione della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Foggia ed è sostenuto dal Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale e Ambiente della Regione Puglia nell’ambito del PSR 2014-2020, Misura 1 “Trasferimento di conoscenze e azioni di formazione”, Sottomisura 1.2 “Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione”. L’incontro sarà aperto dai saluti di Giannicola D’Amico,  vicepresidente regionale di CIA Puglia, e Pietro De Padova, presidente provinciale di CIA Due Mari (Taranto-Brindisi). Seguiranno la relazione di Danilo Lolatte, direttore regionale di CIA Puglia, e gli interventi di Marzia Albenzio, professore ordinario, e Mariangela Caroprese, professore associato, entrambe docenti dell’Università di Foggia.

RAFFORZARE IL COMPARTO. Il workshop mette al centro le misure e le risorse disponibili per migliorare la sostenibilità ambientale degli allevamenti pugliesi. Si tratta di interventi che derivano da norme regionali, nazionali e comunitarie e mirano a rafforzare il comparto, trainante anche per il commercio, l’artigianato e il turismo, anche attraverso l’incentivazione dei giovani allevatori che operano in aree difficili e in condizioni disagevoli. Le azioni sono rivolte principalmente: alla riproduzione animale, all’incremento e alla tutela delle razze autoctone, all’anagrafe del bestiame, all’etichettatura e tracciabilità delle carni, all’erogazione di finanziamenti, ai controlli funzionali e all’attività selettiva, al regime delle quote latte, ai premi PAC (Politica Agricola Comune), all’assistenza tecnica e alla partecipazione a manifestazioni zootecniche.

L’IMPATTO AMBIENTALE. Nell’ultimo decennio, si è accentuato il dibattito sull’impatto ambientale degli allevamenti e dell’industria dei cibi animali. La Puglia ha un’ottima tradizione anche in questo settore. Le nuove tecniche nel settore della zootecnia, abbinate a tecnologie sempre più avanzate, permettono di ridurre gli effetti negativi degli allevamenti sull’ambiente. Anche la nuova PAC, in questo senso, dovrebbe incrementare i fondi destinati alle aziende zootecniche che intendono innovare strutture, strumenti e tecniche di sviluppo del proprio business. Grandi potenzialità, un indice qualitativo molto elevato e con un buon grado di specializzazione, ma ridotte dimensioni aziendali e scarsa propensione ad aggregarsi: è questo, in estrema sintesi, il panorama del settore zootecnico in Puglia.

ZOOTECNIA IN PUGLIA. Il comparto lattiero-caseario pugliese conta oltre 2mila aziende con vacche e bufale, circa 3mila con ovini e caprini da latte. In Puglia, c’è un aumento delle dimensioni medie d’impresa, ma è ancora insufficiente se paragonato alla media nazionale. Il settore zootecnico regionale, considerato nel suo complesso, si compone di poco più di 9.000 allevamenti. Dal punto di vista della rilevanza dei capi allevati, il contributo della regione alla zootecnia nazionale è marginale per tutte le tipologie di allevamento: il peso risulta più significativo nell’allevamento ovicaprino e per gli equini, per i quali l’incidenza sul comparto nazionale è superiore al 4%. Al workshop ci si può iscrivere online compilando un semplice modulo di adesione: http://www.123formbuilder.com/form-5040554/modulo-iscrizione-si-zootecnia.