Foggia, una pensione agricola su 5 è sbagliata. Cia Capitanata: “A Cerignola recuperati 8mila euro di arretrati”
FOGGIA – Una pensione su 5 è “sbagliata”: il 20% delle pensioni attualmente erogate potrebbero essere state calcolate su parametri errati. E’ quello che ha scoperto il patronato Inac-Cia, a livello nazionale, e i dati sembrano essere confermati anche in Capitanata, dove CIA Agricoltori Italiani, Associazione Nazionale Pensionati (ANP) e Inac-Cia stanno portando in tutte le città il progetto denominato Occhio all’errore. “Siamo già stati a Cerignola, Monte Sant’Angelo e Troia con iniziative pubbliche per incontrare i pensionati e spiegare loro gli obiettivi del progetto, una vera e propria ‘operazione-verità’ sulle pensioni percepite dai nostri anziani”, ha spiegato Pina Iannelli, direttore provinciale Patronato Inac-Cia per la Capitanata. Il controllo avviene tramite lo screening dei dati per analizzare l’eventuale errore. Da quel momento in poi, Inac-Cia si fa carico, naturalmente, anche di attivarsi con l’Inps per recuperare gli arretrati in favore dell’avente diritto. Sono già diversi i casi in cui il patronato è riuscito a recuperare arretrati per somme che erroneamente non erano state corrisposte al pensionato. Proprio a Cerignola, grazie al patronato Inac Cia, due pensionati hanno recuperato ciascuno oltre 4mila euro di arretrati erroneamente non percepiti.
GLI AGRICOLTORI IN PENSIONE. “In tutta la Puglia, i pensionati di ANP-Cia sono circa 20mila, di cui oltre 4mila in provincia di Foggia”, ha spiegato Matteo Valentino, responsabile dell’Associazione Nazionale Pensionati per la Capitanata. “Sono persone anziane, che hanno lavorato per una vita nei campi, fin da quando erano giovani. Hanno lavorato in ogni condizione climatica possibile: sotto il sole, controvento, con la pioggia e con il gelo. Nella maggior parte dei casi, si tratta di donne e uomini che percepiscono pensioni da fame”. In media, un agricoltore in pensione percepisce la miseria di 513 euro. Una vita intera di lavoro, piegati sui campi, con le mani spaccate dal gelo, le schiene piegate dalla fatica. Tutto questo viene “ripagato” da una pensione di 513 euro. Nel resto d’Europa, mediamente, la pensione per chi ha lavorato una vita in campagna è superiore del 30% a quelle erogate in Italia. Nei giorni scorsi, e le iniziative andranno avanti fino all’approvazione definitiva della nuova legge di Bilancio, i pensionati dell’ANP-Cia Capitanata hanno manifestato a Roma, assieme ai pensionati CIA provenienti da ogni parte della Puglia e d’Italia.
L’OBIETTIVO. La principale rivendicazione ANP-Cia riguarda l’innalzamento delle pensioni minime a 650 euro; la stabilizzazione della quattordicesima; la rivalutazione piena delle pensioni secondo il costo della vita; la riforma dell’opzione donna e il riconoscimento del lavoro usurante. Oggi, per lo stato, lavorare in agricoltura non significa svolgere un lavoro usurante. “Occorre una pensione di garanzia per i giovani”, ha aggiunto Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata. “Serve il taglio delle tasse sulle pensioni, poiché i pensionati sono la categoria che le tasse le paga davvero. Occorre una legge nazionale sulla non-autosufficienza e bisogna elevare gli standard del diritto alla salute nel Sud e nelle aree rurali del Paese.
I SERVIZI. “Durante le iniziative già svolte a Troia, Monte Sant’Angelo e Cerignola, Inac-Cia ha presentato anche i suoi nuovi servizi per aiutare i pensionati nella gestione delle buste paga di collaboratrici domestiche e colf, oltre a successioni e registrazioni di contratti di fitto”, ha dichiarato Pina Iannelli. Inac-Cia dà assistenza ai cittadini negli adempimenti di tutte le scadenze relative ai modelli 730, Red Inps, Isee, adesione all’Anp e check-up per verificare e richiedere diritti sociali e previdenziali spettanti e non ancora rivendicati o riconosciuti. Un’offerta di servizi e di sostegno fondamentali per esercitare la propria cittadinanza attiva, essere informati, partecipare alle iniziative utili ad affermare i diritti. Le questioni attinenti le pensioni di vecchiaia, la pensione anticipata, le inabilità, l’assegno sociale, la NASpl (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), l’ASdl (l’assegno di disoccupazione) sono importanti e complesse: per questo è necessaria la guida di un patronato attento, professionale e credibile come quello Inac-Cia.