FOGGIA – Si terrà venerdì 3 maggio 2019, nella sede dell’Ordine degli Architetti di Foggia (Corso Vittorio Emanuele 8), l’inaugurazione di “Terre di Nessuno”, Acquerelli e Architetture di Mauro Andreini. L’evento, organizzato dall’Ordine degli Architetti di Foggia, con il patrocinio di Regione Puglia, Federazione Regionale degli Ordini degli Architetti, Comune e Provincia di Foggia, è sostenuto da Di Lascia Ceramiche e Design. Dopo il taglio del nastro, alle ore 18, sarà Nicola Tramonte, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Foggia, a presentare la mostra che resterà aperta al pubblico fino al prossimo 21 giugno, visitabile il lunedì e il venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e giovedì dalle 16 alle 19. “Terre di nessuno” raccoglie una selezione di una vasta produzione di acquerelli, suddivisa per aree tematiche, da “Nova Atlantide” ad “Architetture visionarie”, da “Dopo la fine del mondo” al “Futuro dell’abitare ai margini”, da “Architettura morta” a “Vecchi posti di provincia”.
Mauro Andreini, da sempre, unisce all’attività architettonica un’intensa produzione disegnativa, entrambe ampiamente documentate in numerose riviste, libri e in importanti mostre e rassegne, in Italia e all’estero. “Terre di Nessuno” costituisce la più recente produzione disegnativa di Mauro Andreini, una serie di paesaggi e luoghi immaginari, caratterizzati dal “naturalismo metafisico”, tipico dell’autore. La mostra è stata in precedenza ospitata in prestigiose sedi di Firenze, Pistoia, Camerino, Roma, Siena e in altre città. “Con la mostra Terre di nessuno”, spiega Nicola Tramonte, “proseguiamo un percorso che, a maggio, ci porterà a diverse e prestigiose iniziative che promuovono l’architettura e il lavoro degli architetti, la qualità di un impegno che integra modernamente l’arte, la filosofia e il valore sociale dell’architettura”.
“Architetture sospese, cioè collocate in un tempo e in uno spazio che non esiste, non qui e non ora almeno. Come in un’apnea, uno stato di momentanea incoscienza, dove c’è tutto il tempo per dare forma a una realtà diversa, una dimensione immaginata, alla base della quale esiste sempre il concetto fondante dell’abitare. Sono acquerelli e costruzioni quelle che Mauro Andreini proporrà nella mostra Terre di nessuno”, ha scritto Linda Meoni in una sua recente recensione. “Prima architetto che pittore, qui, in questa mostra che l’autore ha già portato in giro in varie parti d’Italia, Andreini si lascia andare a un’interpretazione disegnativa di luoghi e non luoghi aperti a una riflessione sull’architettura e sull’abitare di oggi e di domani. Filo conduttore resta, forte, la casa, a volte architettura impossibile, altre volte semplicemente visionaria, fantastica, che trova sede in contesti al limite del vivibile. Un ‘naturalismo metafisico’ introdotto al visitatore con una prima tappa del percorso, “Nova Atlantide”, riflessioni sui luoghi ispirati dal mistero della città scomparsa di Atlantide, suddiviso in città di mare e città di terra. Entrando nel vivo dell’esposizione, ecco “Dopo la fine del mondo”, serie di acquerelli avvolti in un cielo cupo, tra crepacci e carcasse di abitazioni, là dove regna aridità, ma dove anche c’è una speranza di vita negli scheletri delle nuove costruzioni”.