Medimex, i suoni e l’arte che hanno colorato Foggia

FOGGIA – Il Medimex, uno degli eventi più attesi in Puglia, quest’anno ha avuto un grandissimo impatto anche a Foggia. Dai primi giorni di aprile, la stagione si è aperta con “Aspettando Medimex”, una serie di concerti di apertura al vero e proprio festival che hanno coinvolto tutta la città: cinema, teatri, palazzi comunali, Università e soprattutto l’Accademia di Belle Arti che ha realizzato grafiche, locandine, striscioni e molto altro per adornare la città e le vetrine di tutti i negozi e i bar che hanno aderito all’iniziativa. Il Medimex è stato aperto dalla musica di Joy Music e Ainè, in successione vari musical, molte band locali come la Skart Dynamic Orchestra, i Favonio, i Sis Felix e molti altri sparsi per tutta la città che hanno occupato tutti i parchi, i locali e i teatri di Foggia.

Accompagnata dalla musica, non poteva non mancare l’arte con la mostra di chitarre d’epoca del “FENDER VINTAGE MUSEUM” su Via Arpi e di “Pattie Boyd and The Beatles” a Palazzo Dogana, che attraverso 45 fotografie ripercorre parte della vita dei Beatles, i loro viaggi, i loro momenti di tranquillità e soprattutto la loro amicizia che la stampa non riusciva a catturare.

Il 12 aprile ad aprire il vero e proprio Medimex è stato il cantautore indipendente Stefano Cece, a seguire “La Nena” e poi il grande jazz di Renzo Arbore accompagnato da grandi artisti italiani e internazionali. Il giorno dopo sullo stesso palco “Le Scimmie sulla Luna”, “Stain” e l’attesissimo Bryan Ferry, nella sua unica data italiana.

Nelle stesse giornate si sono susseguite una serie di eventi sparsi per tutto il centro della città. Opere d’orchestra, workshop, laboratori sulla musica e sull’arte, incontri con giornalisti e con alcuni dei cantanti pop più in voga in Italia in questo periodo, come Ermal Meta e Noemi che hanno reso Foggia una città pulsante e viva più che mai.

Per concludere questo maestoso evento, la città ha deciso di ricordare uno dei più grandi cantautori Italiani di tutti i tempi, Lucio Dalla. A parlare di lui e a ricordarlo al “Teatro del Fuoco” c’erano: Ernesto Assante, Stefano Senardi e Pierdavide Carone. Hanno ripercorso la storia di Dalla, fatto ascoltare e vedere i live delle sue canzoni più famose come “4 marzo 1943”, “Com’è profondo il Mare”, “Caruso” e tante altre. Carone si è esibito live con alcuni dei pezzi più ironici e belli di Lucio Dalla come “Disperato Erotico Stomp”, per poi passare a “Nani” la canzone rivista, prodotta e diretta da Lucio durante il festival di Sanremo del 2012 la sua ultima apparizione televisiva, e ha concluso l’evento con una versione live, voce e chitarra, di “Caramelle”, canzone scritta da lui e cantata con i “Dear Jack”, brano che per l’importanza degli argomenti trattati ricorda “Il Gigante e la Bambina” di Dalla.

di Marco Rossetti