TROIA (Fg) – Quando arrivai a Troia, da ragazzino dodicenne, conobbi un nuovo dialetto, l’ennesimo. Ero abituato a diversi dialetti abruzzesi, avevo familiarità anche con foggiano e sanseverese, ma quello troiano era diverso. La provincia di Foggia, in realtà, ha 61 diversi dialetti, tanti quanti sono paesi e città che la compongono. Fra i dialetti, poi, ci sono vere e proprie lingue: il franco-provenzale, ad esempio, e poi la lingua degli arbereshe, le comunità italo-albenesi di alcuni paesini. Tra le molte persone che conobbi subito, vivendo a Troia e frequentando la scuola media del paese, c’era Giovanni Guadagno, professore di Educazione Tecnica, capelli lunghi sulle spalle, orecchino, personalità anticonformista, cultore appassionato di storia locale, scrittore. Il professor Guadagno, sabato 1 dicembre 2018, presenterà la sua opera letteraria più recente, l’ultima appena sfornata: il “Dizionario Comparato del Dialetto di Troja”, con etimologia, detti, proverbi e filastrocche.
LA MUSICALITA’ DI TROIA. Già nel titolo, che comprende anche le filastrocche, si può immaginare la ricchezza di questa ultima fatica del Prof. D’altronde, la ricchezza è una delle caratteristiche di Troia: la città delle molte chiese, dei 5 santi patroni, del Tesoro della Cattedrale, delle innumerevoli vie e viuzze, piazze e piazzette che hanno tutte l’ambizione ad affacciarsi su Corso Regina Margherita, uno dei passeggi più lunghi e interessanti della provincia di Foggia, con le sue chiese, le sedi dei partiti e delle associazioni, le pasticcerie che sfornano bontà da leccarsi i baffi, i bar dei giovani e quelli degli anziani. Il ritmo di quella ricchezza, la sua sapidità e musicalità, è nelle parole, certo, nei modi di dire, ma anche nei sapori della sua cucina, nei vapori aromatici dell’ospitalità dei troiani.
22MILA LEMMI. Il Dizionario fa emergere 22mila lemmi del dialetto troiano, traducendoli in italiano. E’ il frutto di 58 anni di appunti, studi, ricerche, approfondimenti, l’opera di una vita in cui Giovanni Guadagno non ha mai smesso di dedicare amore, attenzione e curiosità ai mille aspetti delle cultura troiana. “Alla parola, trascritta utilizzando i suoni dell’alfabeto naturale, seguono l’etimologia, le frasi tipiche riguardanti la parola, i suoi sinonimi, i detti, i proverbi, le imprecazioni. L’autore ha diviso il lavoro in due archi temporali, lo ha fatto per descrivere anche le evoluzioni che hanno trasformato il dialetto, una lingua viva, come le altre e dalle altre naturalmente influenzata, nel continuo e vicendevole contaminarsi con l’italiano scritto, parlato, televisivo e digitale. Nel volume si fa riferimento anche ai contatti e alle contaminazioni del dialetto troiano con gli altri dialetti, quelli che attraversavano la Via Trajana col loro carico di umanità, scambi di merci e di storie.
SIAMO TUTTI PARENTI DELLA NAZIONE UMANA UNIVERSALE. Alcune parole del dialetto troiano derivano dal curdo, altre sono di derivazione greca, altre ancora ci riportano ai tempi delle dominazioni francesi (buwatt, boite, barattolo) e spagnole. Non mancano delle sorprese, come l’affinità diretta con l’inglese. E poi, naturalmente, il latino. “Per le ricerche sulle tradizioni popolari, devo ringraziare Pompilio De Santis, autodidatta, pubblicista, direttore del periodico trojano Orizzonte di Troia e del Subappennino, il nostro demopsicologo, per me indimenticato, pur se le nostre idee politiche erano totalmente opposte”, scrive Giovanni Guadagno. Alla realizzazione della sua opera ha contribuito anche Concetta Trivisano, mentre i disegni sono di Angelo Moffa.
LA PRESENTAZIONE. Il dizionario sarà presentato sabato 1 dicembre, alle 17.30, nella Sala Sartori dei Missionari Comboniani, all’inizio di Corso Regina Margherita. Oltre a Giovanni Guadagno, interverranno Mariano Loiacono (presidente Fondazione Nuova Specie onlus-Troia), l’autore dei disegni Angelo Moffa, la vicepresidente della Pro Loco Marika Palmieri, il presidente della locale declinazione di Italia Nostra Luigi Rauseo ed Elisa Liguori, presidente Associazione La Melagranata.
Francesco Quitadamo