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SPI-Cgil, San Severo meglio o peggio di quattro anni fa?

SAN SEVERO (Fg) – Qual è la situazione a San Severo quattro anni dopo l’ultimo congresso del Sindacato Pensionati Italiani SPI Cgil? Si vive meglio o peggio in questa grande città dell’Alto Tavoliere, motore commerciale e agricolo della Capitanata? Di questo si discuterà stasera, giovedì 27 settembre 2018, alle 17.30, nella Sala “Asilo Trotta”, in via Gramsci 78. La lega cittadina dello SPI Cgil è una delle più importanti e attive tra quelle della provincia di Foggia. Negli ultimi quattro anni, si è fatta promotrice di decine di iniziative su sanità, sicurezza e qualità della vita. Sono le fasce deboli della popolazione quelle per le quali, dopo l’ondata della crisi economica cominciata nel 2008, il Sindacato Pensionati chiede più attenzione, nuove politiche, migliori servizi, spazi di aggregazione e formazione che riempiano il vuoto e la solitudine dei quartieri lasciati a se stessi con un diffuso aumento del senso di insicurezza. Difficile anche la situazione delle famiglie, soprattutto quelle più giovani, a causa delle difficoltà lavorative: disoccupazione e precariato non danno la possibilità di gettare le basi per il futuro.

Un popolo intero chiamato a raccolta, quello dei pensionati, e un’intera provincia mobilitata, quella di Foggia: dal 3 settembre, col primo appuntamento a Rignano Garganico, al 4 ottobre 2018, con la chiusura delle assise di base a Orsara di Puglia, lo SPI Cgil attraverserà tutta la Capitanata per vivere una delle stagioni congressuali più importanti degli ultimi 20 anni. Lo Spi è presente con una propria sede, dirigenti e attivisti in 34 centri della Capitanata.

I congressi attraverseranno tutta la provincia, dal Gargano al Tavoliere, dalle città più grandi ai centri più piccoli. “La provincia di Foggia e l’intero Paese stanno vivendo un periodo storico molto complesso e difficile, per questo è ancora più importante portare la partecipazione e il confronto vero, non quello virtuale di facebook, nel maggior numero di piazze, città e borghi della Daunia”, ha spiegato Franco Persiano, segretario generale SPI Cgil Foggia. “Quelli che ci accingiamo a svolgere saranno dei congressi aperti all’intera cittadinanza, non solo ai nostri iscritti ai quali spetterà il compito di votare i documenti congressuali”, ha aggiunto Persiano. “In tutta Italia, c’è chi alimenta il vento della paura per far dimenticare ai cittadini le vere questioni: qui servono politiche per il lavoro ai giovani, occorre che le promesse sulle pensioni non restino tali, è necessario che su scuola, ricerca e vera formazione si torni a programmare e investire, non è più derogabile un’attenzione più efficiente e puntuale sul diritto alla casa, alla salute, all’invecchiamento attivo”, ha continuato il segretario generale di SPI Cgil Foggia. “Mentre tutta l’attenzione mediatica si concentra sulla caccia alle streghe in tema di immigrati, interi territori sono sotto lo scacco della criminalità organizzata italiana e, nel frattempo, nelle nostre città dove le periferie sono diventate dormitori, non si pensa a costruire presidi di socialità e aggregazione che restituirebbero sicurezza e vivibilità, oltre a contrastare la solitudine e l’inedia di intere generazioni”.

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