FOGGIA – Il grano, a preparazione dei campi per la semina, la bruciatura delle stoppie. C’è tanto da raccontare sui tempi, i rituali e i modi di coltivare, raccogliere e lavorare le spighe che colorano i paesaggi della Capitanata. Se ne occuperà il primo incontro del nuovo ciclo delle Conversazioni di storia locale, gli appuntamenti organizzati dalla Biblioteca di Foggia “La Magna Capitana” per approfondire temi, personaggi, eventi storici del territorio, in un clima colloquiale e informale. Mercoledì 11 ottobre 2017, dalle ore 17.30, la sezione Fondi Speciali della Biblioteca di viale Michelangelo 1, ospiterà l’incontro in cui si parlerà anche delle grosse masserie di campo e di pecore che, tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, segnarono il passaggio dall’economia basata sulla pastorizia a quella agricola, fino ad arrivare alle cosiddette “case sparse”, unità produttive di 30 ettari scarsi. Romeo Brescia e Raffaele de Seneen, appassionati di storia locale, coinvolgeranno il pubblico parlando del tema Foggia, si va per masserie, con il supporto di alcuni video.
Il comune interesse per la storia minore, infatti, ha spinto i due studiosi a cercare documenti e aneddoti su aspetti poco conosciuti della vita cittadina: sono circa 250 i materiali raccolti nei fondi archivistici, oppure con interviste dirette e sopralluoghi, fotografie e cortometraggi, in parte già pubblicati sul sito web FoggiaRacconta (http://foggiaracconta.altervista.org).
Le Conversazioni proseguiranno sino ad aprile con gli interventi di Michele Campanaro che, in collaborazione con Maurizio De Tullio, parlerà delle radio private a Foggia; Gianni Ruggiero, che intratterrà il pubblico sulla poesia dialettale foggiana; Marcello Ariano, che si soffermerà sulla bonifica delle paludi sipontine; Giuseppe d’Arcangelo, che discuterà della salubrità della città di Foggia nel tempo; Marialuigia Troiano che ripercorrerà la storia degli antichi Dauni e, per concludere, Mario Freda che ricostruirà sotto il profilo storico le vicende del Santuario e del bosco dell’Incoronata.