Sei mesi di niente per gli agricoltori della Puglia

La neve e il gelo, con l’emergenza abbattutasi sulla Puglia 6 mesi fa, sono un ricordo lontano. Oggi si parla di siccità. Eppure, a quasi 200 giorni da caos e danni creati dalle straordinarie nevicate di gennaio, gli agricoltori della Puglia non hanno ancora ricevuto alcun aiuto dal Governo nazionale, a fronte delle spese sostenute per rimettere in piedi vigneti, agrumeti, allevamenti, serre e altre strutture abbattute da ghiaccio e neve. E’ quanto ha denunciato stamattina, nel corso di una conferenza stampa tenuta nella sede regionale dell’organizzazione, dal presidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani Dino Scanavino. Al suo fianco, anche il sanseverese Raffaele Carrabba, presidente regionale CIA Puglia.

“A 6 mesi dall’emergenza gelo e neve”, da dichiarato Scanavino,  “il Governo fa sapere che il decreto per la Puglia sarà pronto a giorni. In tutto il territorio pugliese, gli agricoltori hanno dovuto sopportare danni per oltre 250 milioni di euro a colture, allevamenti e strutture. Ci batteremo affinché le risorse decise dal decreto siano sufficienti a rimettere in piedi le aziende agricole e zootecniche colpite così duramente dalle calamità”. E’ stato Dino Scanavino, presidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, a fare il punto della situazione rispetto alle sacrosante istanze dell’agricoltura pugliese a 6 mesi dall’ondata di gelo e neve che danneggiò il sistema agricolo della Puglia. Lo ha fatto da Bari, nella sede regionale di CIA Puglia, dove stamattina ha tenuto una conferenza stampa. “Occorre che il Governo preveda le risorse necessarie e che lo faccia nel minor tempo possibile”, ha aggiunto Scanavino, “perché nel frattempo gli agricoltori hanno cercato di andare avanti sobbarcandosi sacrifici e costi enormi, affrontando il rischio serissimo di dover chiudere i battenti”. E’ quanto messo in rilievo anche dal rapporto Svimez che ha evidenziato come, nelle crescita dell’economia del Mezzogiorno d’Italia, sia proprio l’agricoltura a essere motore trainante e come il comparto primario debba essere tutelato dalle continue calamità naturali capaci di compromettere interi raccolti. A gennaio 2017, furono migliaia le aziende agricole e zootecniche danneggiate. A 6 mesi di distanza, aspettano ancora una risposta dal Governo. CIA Agricoltori Italiani, nell’immediatezza dell’emergenza e successivamente, ha compiuto diversi sopralluoghi, anche con la visita in Puglia del presidente nazionale Dino Scanavino. L’organizzazione ha sollecitato una serie di interventi, inviando un documento estremamente dettagliato alla Presidenza del Consiglio e ai ministri Giuliano Poletti, Maurizio Martina e Pier Carlo Padoan, oltre che a tutte le componenti del governo regionale della Puglia. La CIA suggerì subito lo stanziamento di fondi straordinari, una deroga all’art. 5 comma 4 del D. Lgs 102/2004 relativo agli eventi assicurabili, considerato che la calamità si è verificata nei primissimi giorni dell’anno e per le aziende è stato impossibile assicurarsi. Alle aziende agricole e zootecniche pugliesi si sarebbe dovuto risarcire interamente il valore delle produzioni e dei capi di bestiame deceduti a migliaia. La CIA chiese l’esonero per il 2017 e 2018 dei contributi previdenziali e assistenziali relativi a Coltivatori Diretti, Imprenditori Agricoli Professionali, Operai a Tempo Determinato e Operai a Tempo Indeterminato; l’azzeramento dell’accisa per il carburante per l’anno in corso e l’abbattimento delle rate di mutui e prestiti in scadenza nel 2017. La Cia, inoltre, chiese per gli agricoltori l’esenzione dell’Iva sugli acquisti e la conseguente compensazione dell’iva a debito riveniente dalle vendite per il 2017 e il 2018; l’esonero dal pagamento di imposte dirette gravanti su imprese agricole e agrituristiche per il prossimo biennio; l’estensione dell’esenzione IMU per gli anni 2017 e 2018 anche ai terreni e fabbricati colpiti dal maltempo e che in condizioni normali non sono esonerati. La Cia chiese l’esonero dal pagamento del diritto annuale camerale per gli anni 2017 e 2018; il blocco di tutte le azioni esecutive e/o giudiziarie per le aziende ricadenti nel perimetro delle zone danneggiate dagli eventi calamitosi. Per agevolare la ricostruzione di fabbricati rurali, stalle, serre e altre strutture, la CIA chiese di prevedere un credito d’imposta pari all’imposta sul valore aggiunto; finanziamenti a tasso zero e l’erogazione di un prestito di esercizio a tasso zero alle aziende danneggiate. “Per il futuro – ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori della Puglia – la nostra proposta è di costituire un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale ed in parte dai fondi del PSR. Non possiamo più permetterci che i sacrifici di una vita vengano annientati dalle calamità. I cambiamenti climatici in atto devono spingerci ad una approfondita e seria riflessione, che non si limiti al momento dell’emergenza, utile a predisporre misure strutturali in grado di salvaguardare il patrimonio agricolo e zootecnico”. A margine della conferenza stampa, Raffaele Carrabba è tornato a chiedere che “l’emergenza siccità sia affrontata con idee chiare e soluzioni concrete: è necessario costruire nuovi invasi, affinché neanche un goccio d’acqua sia perso”. Nel corso dell’incontro con i giornalisti, è intervenuto anche Francesco Passeri, presidente provinciale di CIA Agricoltori Italiani Taranto: “Prima le gelate e poi la siccità hanno acuito il problema fitosanitario relativo agli agrumi, colpiti soprattutto nel Tarantino dal virus tristeza. E’ necessario mobilitarsi per tempo, e prendere tutte le contromisure necessarie, per evitare che il problema assuma dimensioni tragiche come accaduto per la Xylella”.