La Sud s’incendia nel video di Salvatore, e parte il coro, senza timore, liberatorio, “e se ne vaaaaa, la capolista se ne vaaaaa”. E’ così, per fortuna e – soprattutto – per merito di una squadra bella e tosta, concreta e spettacolare, condotta benissimo da un allenatore incapace di fare proclami e capacissimo di far dare il 100% ai suoi uomini. E’ così per merito di una società che ha avuto il coraggio di fare scelte intelligenti e dolorose. E’ così anche grazie a un pubblico meraviglioso, quello delle due curve innanzitutto, che nelle sfide decisive si è sempre rivelato come il 12esimo in campo per i rossoneri. Tutto vero, tutto bello, ma non è finita. Il sogno è più vicino, il Lecce sempre più lontano (ora è a meno 6), e proprio per questo non bisogna mollare la presa. Il campionato non è finito e bisogna continuare a macinare punti e numeri fino alla fine. Ne mancano 6 di giornate alla conclusione, e il calendario dei Satanelli recita così: doppia trasferta, prima a Catanzaro, poi a Caserta; si torna in casa per affrontare la Reggina; impegno esterno col Fondi; il turno successivo di nuovo allo Zaccheria contro il Melfi; ultima giornata in trasferta a Cosenza. Impossibile fare tabelle di marcia, gli impegni da qui alla fine saranno da onorare come e, se possibile, ancora meglio di quanto fatto finora. Il Lecce ha un calendario che è l’esatto contrario rispetto a quello del Foggia. I giallorossi di Padalino, infatti, ora sono attesi da due turni consecutivi tra le mura amiche: dopo la Juve Stabia, affronteranno il Taranto, sempre in casa. Caturano&C torneranno a giocare fuori casa nell’impegno successivo al derby contro i tarantini, quando dovranno vedersela col Matera. Nelle ultime tre gare, il Lecce affronterà il Messina in casa, la Paganese in trasferta e l’Andria tra le mura amiche. Tutto, dunque, è ancora in gioco. Dalla sua, il Foggia ha 6 punti in più del Lecce, il vantaggio negli scontri diretti con i salentini e una condizione psico-fisica invidiabile.