La foto scattata da Nicola Tramonte dice tutto. Michele Panella vi è ritratto sorridente, sereno, come gli orsaresi sono stati abituati a vederlo per oltre 20 anni, fino a ieri, quando un malore ha portato via la vita al comandante dei Carabinieri di Orsara nel giorno del suo 47esimo compleanno. Il maresciallo, in alta uniforme, in quella foto è ritratto mentre ha appena varcato Porta Greci. E’ da lì che veniva Michele Panella, da Greci, paese in provincia di Avellino. L’immagine è stata scattata lo scorso settembre, in occasione dell’evento più sentito dalla comunità orsarese, la processione dell’Arcangelo Michele, santo patrono di Orsara. Il sindaco del ‘paese dell’Orsa’, Tommaso Lecce, ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di oggi. In concomitanza con il funerale, che si svolgerà oggi nella Chiesa Madre di Greci a partire dalle 16, il Municipio di Orsara esporrà la bandiera a mezz’asta. “Era uno di noi”, ha spiegato il sindaco. “Amava Orsara, un sentimento ampiamente ricambiato da una popolazione che in Michele ha sempre trovato una persone umile ma risoluta, capace di ascoltare, di mettere pace con l’autorevolezza e il dialogo”, ha detto il primo cittadino. Su Facebook in moltissimi hanno voluto tributargli l’ultimo commosso saluto. Uno dei primi a ricordarlo, appena saputo di quanto era accaduto, è stato proprio l’architetto Nicola Tramonte. “Ciao Miché , ciao Archité, così ci salutavamo con Michele Panella Comandante della stazione dei Carabinieri di Orsara di Puglia, è mancato all’improvviso ieri nel giorno del suo compleanno. Oltre che un ottimo Comandante Michele era una gran bella persona. Lascia un grande vuoto in tutta la Comunità Orsarese. Che la terra ti sia lieve”, ha scritto Tramonte. “Un cuore pieno di rettitudine – ha scritto don Rocco Malatacca, parroco di Orsara di Puglia – Un volto sereno e serio. Un’anima che suscitava un profondo e sentito rispetto per la sua bontà. Interiore bontà. Profonda. Uno spirito sorridente. Di grande equilibrio. Una coscienza illuminante. Attento. Misericordioso. Un padre per il popolo. Non possiamo che tessere il tuo elogio, Michele Panella, in questo momento di grande grande dolore. Non possiamo che gridare al Signore, che conosce meglio di noi il suo servo in questa vita. Chiediamo al Padre di prendersi cura di te, il Buon Pastore ti porti sulle spalle. Per te, oggi, la mia preghiera”. Saluto commosso anche quello di Rocco Dedda, giovane vicesindaco di Orsara: “Proverò a ricordare con forza la tua immensa disponibilità, regalo prezioso per un ventottenne che diventa un riferimento comune in un mare di novità, in cui egli stesso cerca dei riferimenti. Cercherò di ricordare anche le nostre riunioni, dalle tematiche più serie alle trattative su orari di chiusura e musica. Disegnando ancora sorrisi per i tanti caffè al bar. Immagini semplici di un uomo ligio al dovere e alle regole, ma che sa comprendere. Lo hai dimostrato a me e a chiunque abbia voluto incontrarti per confrontarsi con te. Sei una persona buona. Mi mancherai Comandante. Mancherai all’intera comunità di Orsara”. “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via”, scriveva Cesare Pavese. “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Ecco. Per chi andava, chi era solo di passaggio e per chi non vedeva l’ora di tornare, Michele Panella era una delle sicurezze di Orsara, un punto fermo (anche se fermo non restava mai), come la devozione per San Michele e la fierezza della storia della comunità Valdese, come il rosso di Orsara e la bellezza dei tramonti in Piazza Mazzini. Era “del paese”. Il maresciallo a cui davi del tu col rispetto del Lei. Ci teneva il comandante Michele Panella. Teneva al paese. Ogni anno, anche grazie a lui, Orsara è riuscita nel ‘miracolo’ di accogliere migliaia di persone senza un incidente durante i tanti eventi che portano visitatori e turisti da quelle parti. Ci teneva che ai Fucacoste tutto filasse per il verso giusto. Era orgoglioso di coordinare i suoi uomini in modo da assicurare una vigilanza discreta, mai invadente, rispettosa del clima di festa, ligia alle regole ma non bacchettona. Per questo tutta la comunità di Orsara, oggi, ha voluto ricordarlo con parole d’affetto e di ammirazione.
Francesco Quitadamo