Gli scavi alla Sedia del diavolo: ecco cos’hanno scoperto…

VOLTURINO (Fg) Si conclude questa settimana l’undicesima campagna di ricerca archeologica condotta dagli archeologi Pasquale Favia e Roberta Giuliani del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia sul sito di Montecorvino (comune di Volturino) insediamento che conserva ancora resti imponenti della torre e della cattedrale. Il “progetto Montecorvino” integrato con le ricognizioni nel territorio (“Progetto Ager Lucerinus”) ha come obiettivo la ricostruzione delle dinamiche insediative di una cittadina ubicata sulle prime alture del Subappennino daunio e frequentata da età tardo bizantina (XI secolo) sino alle soglie dell’evo moderna, quando si verificò il suo progressivo spopolamento. Anche lo scavo del 2016 sta offrendo risultati assai interessanti per la ricostruzione dei diversi periodi insediativi della città, delle sue evoluzioni e trasformazioni, concentrandosi in particolare sulle vicende della chiesa cattedrale e dell’area della torre e della rocca castrense.

L’indagine in corso nel dettaglio ha:
– completato la definizione della planimetria della residenza episcopale, ovvero della serie di ambienti che fiancheggiano a meridione la basilica cattedrale
– ha analizzato l’area cimiteriale intorno alla cattedrale stessa, mettendo in luce un’ampia fascia occupata da tombe di varia tipologia (sepolture individuali, tombe “multiple”, ossari, etc.), analizzando un cospicuo numero di resti ossei umani, utili per ricavare informazioni sulle condizioni cdi vita delle popolazione medievale
– ha proseguito la ricostruzione del circuito della cinta muraria e del fossato posti a protezione della torre signorile e delle rocca castrale,
– ha individuato nell’area dello stesso castrum successioni di fasi murarie sovrapposte su un arco di tempo fra età bizantina, normanna, sveva, angioina…
– ha recuperato numerosi e interessanti reperti; ceramica di uso comune da cucina e decorata (maioliche), oggetti in metallo per agricoltura (falcietti) edilizia (scalpelli) e arredo (chiavi), resti organici (travi bruciate delle coperture delle abitazioni)

L’attività di ricerca, peraltro, si configura contemporaneamente come un cantiere didattico, un’esperienza sul campo per gli studenti del corso di laurea in Beni Culturali e di Archeologia Oltre agli studenti dell’Università di Foggia, fanno parte dell’equipe di lavoro anche giovani provenienti dagli Atenei di Barcellona, Bari, Bologna, Napoli “Federico II, Pisa, Roma “La Sapienza”. Lo scavo si avvale, inoltre, del fondamentale contributo dei comuni di Pietramontecorvino, Motta Montecorvino e Volturino.