Crisi del grano, CIA Puglia: “Subito il Piano Cerealicolo”

BARI“Un primo e importante passo al quale dovranno seguire delle decisioni e un percorso comune per ristabilire condizioni di equità e di equilibrio che rilancino il comparto della cerealicoltura”. E’ questo il commento di CIA Agricoltori Italiani Puglia a margine dell’incontro tenutosi stamattina, venerdì 1 luglio 2016, in Regione Puglia, con la partecipazione di tutte le componenti del settore cerealicolo pugliese. Al tavolo convocato da Leonardo Di Gioia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, sono stati ristabiliti i rapporti tra il mondo agricolo e la parte industriale dopo le difficoltà dei giorni scorsi. La riapertura del dialogo e del confronto sono state giudicate, da tutti, la imprescindibile precondizione affinché si dia l’avvio a un percorso costruttivo utile al rilancio di tutto il settore. All’incontro ha partecipato anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Il Governatore ha dato il proprio determinante contributo, favorendo la decisione, condivisa da tutte le componenti, di elaborare e approvare un documento comune dal quale ripartire.

Al tavolo convocato dall’assessore Di Gioia, la CIA Agricoltori Italiani Puglia è stata rappresentata dal direttore regionale Danilo Lolatte, dal vicepresidente regionale Giannicola D’Amico, dal direttore provinciale CIA Bari Giuseppe Creanza e dal presidente provinciale CIA Foggia Michele Ferrandino. Per la CIA Agricoltori Italiani Puglia è fondamentale che il Parlamento acceleri i tempi per l’approvazione definitiva e l’attuazione del nuovo Piano Cerealicolo nazionale. Ai produttori, e più in generale a tutto il comparto, occorrono nuovi strumenti e un quadro normativo più moderno per liberare le enormi potenzialità della cerealicoltura italiana.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati: “La sovrapproduzione di grano in Italia non giustifica il bassismo prezzo pagato ai produttori e non disincentiva le importazioni dall’estero. Il mercato da solo non basta a risolvere la crisi in atto”, ha detto l’onorevole Colomba Mongiello, vice presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla contraffazione, che sollecita “Parlamento e Governo ad accelerare la discussione e l’approvazione del Piano Cerealicolo Nazionale”.

“I pastai affermano che è necessario importare grano a causa del basso tasso proteico di quello italiano, assumendosi la responsabilità di deprimere il prezzo della materia prima molto al di sotto dei costi di produzione. Però non vogliono dichiarare in etichetta il Paese d’origine del grano per non perdere appeal commerciale. La drammatica crisi di questi giorni impone l’urgenza del confronto tra gli attori economici ed istituzionali sul Piano Cerealicolo Nazionale per condividere le misure più idonee a valorizzare la cerealicoltura italiana e i prodotti della filiera 100% Made in Italy. Sono in evidente crescita i produttori di pasta ottenuta dalla trasformazione di solo grano nazionale, segno che c’è un valore aggiunto commerciale e che è possibile ottenere prodotti di alta qualità con i grani pugliesi o siciliani. Il Piano Cerealicolo Nazionale, come già quello dedicato all’olivicoltura, è lo strumento normativo e finanziario più idoneo a promuovere la specializzazione produttiva dei cerealicoltori e il rafforzamento della rete commerciale dei prodotti Made in Italy – ha concluso Colomba Mongiello – Tocca al Parlamento e al Governo orientare la filiera verso questi obiettivi con misure idonee a migliorarne la produttività e la competitività”.