FOGGIA – “L’accordo sul pomodoro è insoddisfacente su tutta la linea, penalizzante per gli agricoltori, tardivo, al ribasso, e mortifica la reale funzionalità del Distretto riducendolo a uno scatolone vuoto, inutile, di facciata”. Sono parole chiare e forti quelle con cui Michele Ferrandino, presidente provinciale della CIA Agricoltori Italiani Foggia, boccia le decisioni salutate con esultanza dalla parte industriale del comparto. “I prezzi? Per il pomodoro lungo quest’anno è stato stabilito un prezzo di 97 euro a tonnellata, mentre nel 2015 fu fissato a 105 euro; per il tondo, si è passati dai 95 euro della scorsa campagna agli 87 di quella attuale. Venendo meno ogni programmazione che compete al Distretto, sacrificando ogni possibilità di riequilibrare i vantaggi tra le parti, quei prezzi diventano una mannaia, soprattutto in un momento in cui anche i prezzi degli altri prodotti agricoli sono ai minimi storici”, ha aggiunto Ferrandino.
“Non si può pensare che un accordo così, preso a 15 giorni dall’inizio della campagna del pomodoro, possa garantire equilibrio tra le sacrosante necessità dei produttori e le esigenze delle industrie”, ha aggiunto Ferrandino. “Si è deciso che gli ettari complessivamente coltivati a pomodoro debbano scendere dai 30mila dello scorso anno ai 26mila del 2016, ma a monte non c’è stata alcuna pianificazione, nessun accordo etico e men che meno un sistema di controllo che vincoli tutti a rispettare i patti, impedendo accordi privati che avvantaggino ulteriormente le industrie a scapito della qualità e di chi vorrebbe muoversi in un quadro di regole certe e valide per tutti”. L’accordo è tardivo, naturalmente, poiché arriva con mesi di ritardo. “Sono stati imposti rinvii su rinvii, proprio per determinare questa situazione, visto che un’intesa doveva essere sottoscritta a fine 2015 o, al massimo, entro marzo di quest’anno. Bisognava rispettare i tempi necessari a pianificare, ma tutto questo non c’è stato e la programmazione non è stata rispettata. Ci accusano di pretendere un prezzo troppo alto per la materia prima, facendo finta di ignorare che la qualità che ci chiedono si ottiene solo facendo investimenti, lavorando bene sui campi, curando tutte le fasi”, ha spiegato il presidente provinciale della CIA Agricoltori Italiani Foggia. “Vogliamo che il Distretto del pomodoro funzioni realmente? Allora non svuotiamolo delle sue prerogative imponendo tempi e accordi capestro a danno di tutto il comparto. Realizziamo insieme una seria programmazione. Atteniamoci a regole certe, etiche, valide per tutti. L’agricoltura e gli agricoltori pretendono dignità, equità e legalità per creare sviluppo vero”.