“Il salvataggio di Ataf dal fallimento è un onere che grava sul Comune di Foggia, non sui lavoratori o sui cittadini”. E’ quanto sostengono, in una nota congiunta, Alfonso De Pellegrino, capogruppo PD in Consiglio comunale; Colomba Mongiello, deputata PD; Raffaele Piemontese, assessore regionale al Bilancio e segretario provinciale PD; Mariano Rauseo, segretario cittadino PD; e Augusto Marasco, capogruppo de Il Pane e le Rose in Consiglio comunale. “E’ inimmaginabile che si possano recuperare 500.000 euro dal decurtamento dello stipendio ai dipendenti, cioé dall’imposizione di ulteriori sacrifici a chi ha già dato tanto per salvaguardare il proprio posto e garantire un servizio appena sufficiente ai cittadini”, si legge nella nota del Partito Democratico.
“Le tensioni delle scorse settimane altro non sono che il frutto della confusione gestionale e dell’inefficacia dell’azione messa in campo dall’Amministrazione comunale”, affermano i firmatari del comunicato stampa. “A partire dal mancato ripiano delle perdite. Con la manovra di bilancio, il sindaco e la maggioranza di centrodestra hanno scelto di versare nelle casse di Ataf solo 400.000 dei 690.000 euro necessari a riportare in pareggio i conti. Evidentemente, con il malcelato obiettivo di recuperare il resto delle somme con interventi sul personale. E’ inaccettabile che ciò accada. Lo abbiamo ribadito con forza tanto al presidente che al direttore di Ataf. Il Comune, cioé l’azionista unico, deve intervenire e risolvere la vertenza. Altri pannicelli caldi non servono a nessuno. Così come deve fornire alla società le risorse necessarie ad acquistare altri autobus per ripristinare la piena funzionalità del servizio, oggi compromessa dai quotidiani guasti a mezzi obsoleti e potenzialmenti pericolosi per cittadini e lavoratori. Abbiamo chiarito ai vertici di Ataf, e lo ribadiamo pubblicamente, che il Partito Democratico è stato e sarà sempre dalla parte dei lavoratori e dei cittadini in una vertenza che deve essere risolta con l’urgente adozione di misure finanziarie e organizzative adeguate all’emergenza vissuta da mesi in azienda e in città”.