Borgo Incoronata e un’idea ‘appetitosa’: diventare il borgo del gusto
BORGO INCORONATA (Fg) Il fascino e la storia dei borghi rurali, la bellezza di un bosco e un Parco Regionale unici nel loro genere per caratteristiche e vicinanza a una grande città come Foggia, un Santuario dedicato alla “Madonna nera”: Borgo Incoronata mette insieme tutti questi elementi e qualcosa di più. Quel qualcosa in più sono i suoi prodotti, i vigneti, gli uliveti, i campi coltivati con ogni ben di Dio, le aziende agricole e i negozi che rendono Borgo Incoronata un centro commerciale all’aperto, carezzato dal vento lieve e illuminato dal sole caldo del Tavoliere. Qualche tempo fa, un gruppo di imprenditori si riunì e decise di inventarsi “Gusta il Borgo”, una sorta di app reale, non destinata a essere consultata su uno smartphone ma ad essere vissuta per quello che è, una “mappa dei sapori”, un’esperienza fatta di cose buone da assaporare e cose belle da vedere.
Quell’iniziativa è certamente da riprendere e rivitalizzare, nel frattempo c’è chi è andato ugualmente avanti, da solo o più spesso in collaborazione con gli altri, nell’intento di valorizzare le potenzialità dell’Incoronata. L’Oleificio Cericola, ad esempio, non è soltanto un’eccellenza agroalimentare, ma anche un punto di riferimento per iniziative qualificate, eventi che richiamano ogni anno esperti del settore da tutta la regione. Nel 2015, quell’oleificio ha ottenuto il primo posto al Leone d’Oro dei Mastri Oleari, ventiquattresima edizione di un concorso internazionale di altissimo livello: un riconoscimento conquistato grazie alla qualità straordinaria dell’olio di peranzana. Quell’olio è ancora più buono se gustato su una fetta di pane della Panetteria dell’Incoronata, un panificio che dal 1960 produce artigianalmente anche pizza, taralli e biscotti. Nella “mappa dei tesori del gusto” ci sono anche il miele di Ceglia Apicultura e i prodotti di Nonno Luciano, poeta, cantore e memoria storica della comunità. Il suo negozio di frutta e verdura è proprio all’’ingresso della ‘cittadella’. Ha i suoi anni, ma gliene dai 15 di meno. Il suo segreto è semplice: “abbiamo sempre saputo cosa mangiavamo e cosa mangiamo, roba genuina, coltivata in questa terra benedetta da un’aria ancora buona”, spiega Luciano. Come direbbe Aldo Barletta, “il percorso delle preziosità” non finisce qui, ma continua con il fior di latte della tradizione contadina del Caseificio Scommegna, le atmosfere e l’eleganza della sala ricevimenti Feudo della Selva, il vino di Borgo Turrito.
LA FESTA DELLA CULTURA CONTADINA. Proprio l’ultima citata, l’azienda vitivinicola Borgo Turrito, negli ultimi anni ha puntato con creatività e determinazione sulla riscoperta di Borgo Incoronata. A dirigere l’azienda, da quando aveva 23 anni, è Luca Scapola. Oggi Luca ha 32 anni e continua a credere con forza all’idea di un Borgo da far scoprire attraverso le eccellenze enogastronomiche. Qualche settimana fa, gli enologi francesi de Lu Mondial Du Rosè hanno premiato il suo CalaRosa Igp Nero di Troia Rosato come uno dei migliori rosati del mondo.
A Borgo Turrito, da diversi anni, si svolge Cantina in Festa, una giornata all’insegna del vino novello, della musica e delle danze popolari. Il prossimo 29 maggio, invece, a Borgo Turrito sarà di scena una vera e propria festa della cultura contadina con Vin’ a zappà, un grande evento di zappatura sociale al quale parteciperanno anche gli studenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Foggia. Il programma della giornata è molto ricco, si potrebbe definire appetitoso, perché assieme a un’esperienza della zappatura prevede anche la degustazione dei vini, un menù contadino, visite guidate e una serie di attività per divertirsi imparando (tutte le info su www.borgoturrito.it/vinazappa).
LA STORIA E’ FUTURO. Chi ha terra, natura e cultura, possiede ogni ‘ingrediente’ necessario a impastare un futuro appetibile e appetitoso come una pagnotta da condividere, magari arricchendone il gusto con altri prodotti dal gusto e dalla fattura inimitabili. Per questo motivo, la strada tracciata a suo tempo da “Gusta il Borgo” potrebbe (e dovrebbe) essere imboccata con ancora più determinazione e continuità dalle migliori espressioni imprenditoriali dell’Incoronata. Può essere questa la nostra ‘Expo’ permanente.