ROSETO VALFORTORE (Fg) – La campagna elettorale? A Roseto non finisce mai, anzi, è appena ricominciata. Durerà un anno, anche di più, e terminerà soltanto nella primavera del 2017, quando i rosetani torneranno alle urne per decidere a chi affidare le chiavi del Municipio. Il tema prevalente è uno: ce la farà Lucilla Parisi a diventare sindaco per la terza volta?
UNA CRISI DOPO L’ALTRA. L’ultima volta, nel 2013, si presentarono tre liste e altrettanti candidati: Lucilla Parisi, Nicola Apicella e Lucia Maria Luisi. Fu la Luisi a spuntarla, ma il suo mandato amministrativo è durato meno di tre anni. Adesso il Comune è commissariato, ci sono il viceprefetto Daniela Aponte e il sub commissario prefettizio Antonietta Prencipe a gestire l’ordinaria amministrazione. E’ la seconda volta consecutiva che una giunta comunale va a casa anzitempo. Successe anche a Nicola Apicella.
TUTTI CONTRO LUCILLA? Che la si ami o la si detesti, anche stavolta tutto ruoterà attorno a Lucilla: alleanze, contrapposizioni, discussioni infinite sulle composizioni delle liste. Il numero da giocarsi sulla ruota delle elezioni è il tre: tre potrebbero essere le liste e i candidati sindaci; tre potrebbe essere il “numero perfetto” di Lucilla Parisi se dovesse riuscire a vincere di nuovo. Per sconfiggerla, e uscire dalla “logica del tre”, le due liste che presero parte alle ultime elezioni potrebbero unire le forze, naturalmente con diversi cambiamenti, a cominciare dal candidato o dalla candidata da contrapporre alla comune avversaria.
UNA NUOVA STAGIONE. Di certo c’è che il paese dovrà uscire dall’imbuto in cui si è andato a cacciare da molti anni, con compagini sempre fragilissime, indebolite da veti incrociati, defezioni improvvise, interessi contrapposti e inconciliabili che inevitabilmente portano alla paralisi delle amministrazioni comunali. Roseto Valfortore, come tutti gli altri comuni dei Monti Dauni, è un paese che deve affrontare gravi difficoltà e che, allo stesso tempo, presenta interessanti possibilità di rilanciarsi. Con una Comunità perennemente “in guerra”, però, è impossibile avviare e poi consolidare qualsiasi progetto.
Francesco Quitadamo