FOGGIA – “Andare a votare”, esercitare il proprio diritto al voto recandosi alle urne domenica 17 aprile per il referendum sulle trivellazioni. E’ questa l’indicazione che arriva dallo Spi-Cgil Foggia, attraverso una nota del segretario provinciale Franco Persiano. “In occasione di queste scadenze elettorali e referendarie”, scrive Persiano, “la CGIL e lo SPI, organizzazione gelosa della propria autonomia programmatica, non dà specifiche indicazioni di voto”. Il segretario provinciale del Sindacato Pensionati della Cgil, tuttavia, non nasconde la propria posizione che appare chiara quando afferma che “bisogna salvare il nostro mare Adriatico, un mare chiuso, le sue bellezze a partire dalle isole Tremiti”. In ogni caso, Spi-Cgil “invita i propri iscritti, i lavoratori, i pensionati, i giovani, tutti i cittadini a recarsi sempre alle urne per consolidare il diritto ad esprimere il proprio pensiero”, si legge nella nota del sindacalista sanseverese. “Esercitare, nei fatti, il diritto al voto non rappresenta solo un modo per sostenere i propri convincimenti, ma è anche l’unica strada possibile per salvaguardare i cardini fondamentali di qualsiasi sistema democratico e per ricostruire un nuovo e più forte modello partecipativo, sociale e politico”. “Ogni volta che i cittadini sono chiamati al voto registriamo, purtroppo, un livello di astensionismo incompatibile con le tradizioni partecipative di un Paese come l’Italia ed in particolare con quelle, ancora più accentuate, della nostra Regione e dei nostri Territori. Le motivazioni sono diverse e certamente non semplici da affrontare: la sfiducia nelle istituzioni e nelle varie forme di rappresentanza politica, il senso di impotenza rispetto a luoghi decisionali percepiti come sempre più lontani e sfuggenti, la frustrazione che deriva dai tanti problemi irrisolti che gravano sul nostro futuro: la crisi economica, la disoccupazione, l’incertezza del futuro. Tutto ciò rende sicuramente necessario un ripensamento di fondo delle forme e degli strumenti della democrazia. Questo ripensamento però non può prescindere dalla difesa e valorizzazione del diritto di voto, che costituisce un’architrave fondamentale del nostro ordinamento costituzionale: se si indebolisce questo, tutto il resto perde di significato. Il voto è un diritto universale, che allo stesso modo può essere esercitato da tutti i cittadini maggiorenni, come ci ha ricordato recentemente la ricorrenza del 70° anniversario del voto alle donne, simbolo dell’affermazione positiva del principio di uguaglianza. Per questo ha un peso e un’importanza molto maggiore proprio per chi ha meno potere, meno ricchezza e quindi meno possibilità di far valere in altri modi i propri diritti o il proprio punto di vista. Il diritto di voto però – come tutti i diritti – ha bisogno, per vivere, di essere concretamente esercitato, in tutte le occasioni: nelle elezioni dei rappresentanti sindacali nei luoghi di lavoro, dove fortunatamente registriamo ancora altissime percentuali di partecipazione, così come nelle elezioni amministrative che si terranno a breve in molti Comuni della nostra Regione, e anche in un’occasione che potrebbe apparire come minore: quella del referendum che si terrà il prossimo 17 aprile, che com’è noto, riguarda la possibilità di estendere o meno, oltre alla scadenza delle concessioni, il periodo di sfruttamento dei pozzi di estrazione già esistenti in mare, entro le 12 miglia dalla costa, fino all’esaurimento dei giacimenti”.