Casarella (Fi): “Ospedali chiusi e declassati, un’assurdità”
CERIGNOLA – “Il declassamento dell’ospedale di Cerignola è una fesseria che trova responsabili ed autori tutti in casa Pd”. Il coordinatore cittadino di Forza Italia, Gianvito Casarella, intervenendo su RadioTrc, all’indomani della presentazione al Ministero della Salute del Piano di riordino ospedaliero, contesta le decisioni assunte dal governo regionale nell’ambito del piano di riordino ospedaliero.
Il documento è stato inviato al ministro Beatrice Lorenzin dal governatore pugliese, Michele Emiliano, e prevede il ridimensionamento da ospedali di primo livello a ospedali di base per le strutture di San Severo e Cerignola, mentre resta di base Manfredonia e viene soppresso il Lastaria di Lucera.
L’ex sindaco di Bari, che è anche presidente regionale del Partito Democratico, per Casarella “è espressione diretta del premier Matteo Renzi”. Oggi il governo nazionale e quello regionale condannano il territorio di Cerignola e San Severo, secondo una fredda logica dei numeri, senza tener presenti le specificità geografiche e sociali”. In più, mentre Manfredonia (servita a 20 minuti di agevole viabilità da Foggia e a Nord dall’ospedale di San Giovanni Rotondo), evidentemente viene mantenuta senza declassamento o chiusura. “Tagli – chiarisce Casarella – che sono stati effettuati solo in maniera ragioneristica, regalando di fatto la nostra economia ospedaliera a Termoli, nel caso di San Severo, e ignorando la posizione di Cerignola che ormai ha un bacino d’utenza che va dai 5 reali Siti alla Bat, al Nord barese, alla Basilicata, al Molise, grazie a 2 caselli autostradali ed alla posizione extraurbana del nosocomio Tatarella”.
Tutti fattori ignorati dal Piano redatto in questi giorni dall’Ares, anche all’indomani del Consiglio comunale autoconvocato a Cerignola il 29 gennaio scorso: “L’ordine del giorno che ne è scaturito – osserva Casarella – ha ripreso solo l’intervento di un consigliere di maggioranza, refusi compresi. Ha ignorato la proposta di Forza Italia di far convocare una conferenza dei sindaci che sapesse con anticipo la questione, ma tant’è. Lo abbiamo appreso dai giornali, e se la bozza diventasse reale iniziativa ministeriale, saremmo di fronte ad una vera fesseria che penalizza il territorio”.
Ora, Lucera chiude e lascia orfano l’intero Subappennino, San Severo non è più, come Cerignola, ospedale di I livello. E il territorio piange lacrime amare, anche a causa della rappresentanza regionale che alle elezioni 2015 è venuta meno dopo tanti anni.
Il problema è interno al Pd. “Fa specie sentire insorgere il Pd locale – conclude Casarella a RadioTrc- giacchè l’autore dei tagli è il loro presidente regionale, il governo è guidato da loro e loro hanno governato, Elena Gentile compresa, per 10 anni, creando le condizioni per questi tagli improcrastinabili e pur necessari. Solo, andavano operati con criteri diversi. La verità è che la crisi finanziaria della sanità pugliese da anni ha due origini: le assunzioni numerose e allegre di Sanitas Service e le forniture maggiorate, per le quali ci sono state già condanne in I grado. Il resto è accademia. Ma il Pd almeno taccia e chieda scusa alla città e non solo a questa”.