Maurizio Carmeno è il nuovo segretario generale della Camera del Lavoro Territoriale di Foggia: 54 anni, insegnante, dal 2010 componente della segreteria confederale, in precedenza aveva guidato la Cgil Scuola poi Flc. Lo ha eletto questa mattina l’assemblea generale della Cgil di Capitanata, il nuovo organismo di rappresentanza previsto dalla Conferenza di organizzazione della Cgil e composto in maggioranza da attivisti e attiviste dei luoghi di lavoro.
Ai lavori dell’assemblea ha partecipato il segretario generale della Cgil Puglia, Gianni Forte, che ha salutato e ringraziato la segretaria generale uscente, Filomena Trizio. “Ha guidato l’organizzazione con esperienza, capacità e un forte profilo programmatico, in anni complicati e in un contesto territoriale non facile. Un’eredità ne siamo certi che con Maurizio Carmeno è in buone mani”.
Carmeno guiderà la più grande organizzazione sociale della Capitanata: la Cgil in Capitanata conta circa 50mila iscritti, una presenza radicata in quasi tutti i comuni della provincia di Foggia (sono 40 le Camere del Lavoro attive, a cui si aggiungono le sedi Spi-Cgil).
Nel suo intervento Carmeno ha ricordato la difficile fase che vive il Paese “che ha acuito le differenze sociali e quelle tra Nord e Sud. Il lavoro e i diritti sono sotto attacco e la Cgil è in campo non solo con azioni di contrasto ma forte della sua proposta: un nuovo statuto dei lavoratori che intende estendere le tutele e sul quale saranno chiamati ad esprimersi tutti gli iscritti”. Non meno emergenziale il momento che vive la provincia di Foggia. “Lavoriamo per rilanciare la competitività del territorio affinché si crei nuova e buona occupazione. Dobbiamo partire dalle nostre vocazioni, dal turismo e dall’agroindustria, settori che vanno sostenuti anche con investimenti infrastrutturali. Penso a quelle di servizio per le imprese, alle reti telematiche così come alle infrastrutture di supporto alla mobilità delle persone e delle merci. Il sistema delle imprese da parte sua deve essere in grado di intercettare con progettualità innovative le ingenti risorse rivenienti dai fondi comunitari”.
Ma in cima alle priorità che tutti i soggetti istituzionali e sociali devono affrontare per Carmeno c’è il tema della legalità, “elemento inibente lo sviluppo e che mina la sicurezza dei cittadini e delle imprese e colpisce i lavoratori, basti pensare al diffuso lavoro nero e allo sfruttamento in agricoltura. Non vanno in questa direzione purtroppo i tagli del Governo che colpiscono importanti presìdi dello Stato. Un arretramento che colpisce anche la sanità”. Un sindacato chiamato quindi a svolgere un ruolo sempre più importante “nella contrattazione sociale, per migliorare e integrare i servizi sul territorio e per rispondere alle esigenze di tutela dei settori più deboli della società. Così come siamo chiamati a strutturarci sempre meglio al nostro interno per garantire servizi e tutele individuali e collettive, rafforzando il legame diretto con gli iscritti, i territori, i luoghi di lavoro. E per fare tutto questo serve l’impegno e l’unità di tutto il gruppo dirigente che è all’altezza delle sfide che ci attendono, per un forte protagonismo sociale e politico”.