(video) Cgil Foggia: proposte concrete sul lavoro, ma Miglio è assente
di Francesco Quitadamo
La nostra videocamera non fa in tempo a riprendere e registrare, colpa di chi scrive, ma la critica mossa da Filomena Trizio a Francesco Miglio la si comprende anche dalle parole successive pronunciate dal segretario generale della Cgil di Capitanata. Il presidente della Provincia di Foggia, mercoledì 4 novembre, era stato invitato dal sindacato per discutere di lavoro, di proposte e progetti sperimentati e messi in campo concretamente dalla Cgil. Miglio, però, non si è presentato. Un’assenza che al sindacato non è andata giù. “Lo pongo come problema e come lamento – ha dichiarato Filomena Trizio – perché il punto del rapporto con le istituzioni è esattamente una delle questioni rispetto alle quali abbiamo bisogno di ripartire, con una storia diversa da quella degli anni che sono appena trascorsi”. Nell’Auditorium Santa Chiara, la Cgil ha organizzato “Al Sud, lavoro”, un incontro nell’ambito del ciclo di iniziative promosse dal sindacato in Puglia per confrontarsi con istituzioni e attori sociali sui temi da mettere al centro di una piattaforma per lo sviluppo. Per questo era importante che ci fosse anche il presidente Francesco Miglio. Laboratorio Sud è il ciclo di iniziative che parte da Foggia e toccherà tutte le province della regione. “Si inserisce nella vertenza più ampia lanciata dalla Cgil nazionale – si legge nella nota stampa diffusa dal sindacato – per riportare il Mezzogiorno al centro dell’agire politico e che va sotto il nome di Laboratorio Sud. “Manca una strategia nazionale che sappia coniugare crescita, innovazione, lavoro, diritti. Si fa tanto parlare di Mezzogiorno ma di impegni concreti non ce ne sono. E il nostro ruolo – ha spiegato Trizio – non è quello di lamentarci ma di denunciare le mancanze della politica e allo stesso tempo vogliamo essere ascoltati, perché di idee e proposte per creare lavoro e sviluppo ne abbiamo”. Per la Cgil, un esempio di quelle proposte è rappresentato dai “cantieri di cittadinanza, che con fondi della Regione permetteva ai Comuni di impegnare in lavori di pubblica utilità disoccupati e cassintegrati di lunga durata. Perché le amministrazioni non hanno attivato i progetti? Era un modo per intervenire nelle nostre città, per migliorarne la qualità, e garantire un po’ di reddito a chi vive condizioni di grave disagio”, ha affermato il segretario della Cgil di Foggia. “Da qui l’idea degli Scioperi al rovescio che abbiamo realizzato da luglio a oggi, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni su come spazi di intervento ce ne sono. Dai progetti per la pulizia delle spiagge nel periodo estivo a quelli per la qualità dell’arredo urbano e delle aree verdi delle nostre città. O ancora la cura del patrimonio paesaggistico e la gestione di servizi per il turismo”. Nella sua relazione, che ha introdotto e inquadrato i temi dell’incontro, Filomena Trizio ha parlato di una provincia dove si sono moltiplicati, negli ultimi anni, i luoghi caratterizzati da incuria, sporcizia e abbandono. Il segretario generale della Cgil di Foggia ha messo in evidenza i numeri del disagio, “il tasso di disoccupazione dal 2006 a oggi si è raddoppiato, e sfiora il 23%. Abbiamo perso in otto anni 33mila posti di lavoro. E a differenza delle regioni del centro nord qui al Sud sarà difficile recuperarli in breve tempo, se anche dovesse arrivare questa solo annunciata ripresa”. Drammatico poi il dato dell’occupazione giovanile: “Il 63% di chi ha fino a 24 anni è senza lavoro. E non è un caso che è ripresa massiccia l’emigrazione verso altre regioni e paesi esteri. Un dato che impoverisce il nostro territorio, a livello demografico e di competenze”. Il comunicato stampa che annunciava l’incontro di mercoledì mette nero su bianco alcuni dei passaggi più significativi della relazione che Filomena Trizio ha approfondito davanti all’uditorio del Santa Chiara. “Dall’agroalimentare al turismo, dalle infrastrutture alle imprese, va sostenuto uno sviluppo innovativo e di qualità, capace di creare lavoro stabile e garantito – ha detto Filomena Trizio -. Ai Comuni andranno in Puglia due miliardi di euro, e saremo attenti a come verranno spesi, ad evitare che possano servire ad alimentare circuiti di economia informale. Serve una qualità altissima della spesa, che intervenga contro le povertà, che metta in sicurezza il territorio, che affronti il tema del disagio abitativo, del ciclo dei rifiuti”. Occorre spendere bene e in fretta, “perché rischiamo il collasso sociale ed economico. Che consegnerebbe questi territori una volta per sempre al dominio delle mafie, di chi sfrutta il lavoro giocando sul ricatto di un reddito a qualunque costo”.