In trecento hanno sfilato per le vie di Foggia, partendo dalla villa comunale, con le fiaccole in mano in memoria del bracciante originario del Burkina Faso ammazzato a colpi di fucile nelle campagne tra il capoluogo dauno e Lucera, in località Vaccarella. Chiedono verità e giustizia in una marcia organizzata contro il caporalato. Per l’omicidio sono stati arrestati due agricoltori di Lucera, padre e figlio. Mamadou Sare, il 21 settembre, è stato inseguito e ucciso dopo una colluttazione perché insieme a due suoi connazionali aveva cercato di portare via dei meloni (questa la versione degli arrestati). In prima fila, davanti al corteo, Margherita Bambara, rappresentante del Burkina Faso nel Sud Italia e Sambare Souleyman, sfuggito ai colpi di fucile. A organizzare la manifestazione un folto gruppo di associazioni e sindacati. A fare strada il furgone di Diritti in campo, campagna di informazione itinerante promossa dalla FLAI CGIL di Capitanata, ma a coordinare il corteo c’era la Rete campagne in lotta, che ha invitato i migranti a non sventolare le bandiere dei sindacati. “No al razzismo” uno degli slogan urlati dai manifestanti, soprattutto braccianti.
“Verità per Mamadou Sare”
