di Francesco Quitadamo
La segnalazione arriva dal blog di Gianfilippo Mignogna (per leggerlo, clicca qui), giovane, battagliero e bravo sindaco di Biccari: Andrea Scanzi, giornalista de Il Fatto Quotidiano, nell’edizione 26 agosto 2015 del suo giornale ha dedicato un articolo alle strade dei Monti Dauni. Ne ha percorse diverse, in auto, e ha descritto il percorso come un “calvario stradale”, “inaccettabile in qualsiasi nazionale minimamente civilizzata”. Scanzi, però, ha notato anche altre cose: la bellezza del territorio, le sue potenzialità, la ricchezza della natura e le tante iniziative culturali che lo animano. Il giornalista, nel suo pezzo, ha concluso affermando che i Monti Dauni hanno bisogno di più persone che vogliano bene a questo lembo di terra verde e fertile.
Siamo d’accordo. Ed è anche per questo che Rec24, quest’anno, ha deciso di sostenere come media partner il Premio Lupo. Volete bene ai Monti Dauni? Bene, facciamoli vedere al mondo intero i nostri paesi. Come? Facilissimo, qui spieghiamo come si può fare concorrendo anche all’assegnazione di numerosi premi (clicca qui). Nella nostre sezioni, compresa quella denominata “Blognews”, abbiamo dedicato decine di articoli e di video, e continueremo a farlo. Il nuovo presidente della Regione Puglia ha garantito che farà il possibile per avere cura dei nostri borghi, dei paesi-mignon, avamposti di fascino e della Puglia verso le regioni confinanti. Raffaele Piemontese e Leonardo Di Gioia, neo assessori regionali, conoscono bene questo territorio. Sono tante le questioni da affrontare per trasformare il nostro pezzo di Appennino in una risorsa utile allo sviluppo di tutta la Capitanata, dell’intera Puglia.
In un altro articolo, ricordando Carmelo Morra, ho scritto che la battaglia più ardua resta quella culturale: riuscire a integrare realmente le aree interne del nostro Appennino nelle dinamiche presenti e future di sviluppo della Capitanata e dell’intera Puglia. Le questioni aperte sono molte: la filiera dell’economia verde, l’innovazione in agricoltura, la qualificazione professionale di un’offerta turistica più matura, la definizione di una nuova identità e di rinnovate prospettive per invertire la tendenza all’abbandono del territorio, soprattutto da parte dei giovani. Nell’ultima campagna elettorale si è tornati a parlare di Pedesubappenninica, la strada mai completata che poteva e potrebbe ancora diventare fattore determinante per affrontare l’isolamento della zona-cerniera con Molise, Campania e Basilicata. Sul terreno, ci sono anche la questione del sistema pubblico di trasporti e collegamenti, quella del diritto alla salute.