Marasco: “Landella un po’ Penelope un po’ Nerone, e la città brucia…”
FOGGIA – “Landella è alla sua quarta giunta in un anno. Prima tesse la tela, poi la disfa, manda ‘a morte’ e resuscita, è un po’ Penelope e un po’ Nerone, perché mentre lui fa continuamente marcia indietro la città brucia, incendiata da problemi che si aggravano ogni giorno”. L’ex candidato sindaco del centrosinistra, Augusto Marasco, commenta così l’ennesimo ripensamento di Franco Landella e il quarto ‘rimpasto’ del governo cittadino. “Il sindaco di Foggia”, ha aggiunto Marasco, “alterna battute a effetto nelle conferenze stampa-spettacolo a continui spostamenti in giunta e nei Cda delle aziende comunali. Tutti questi fuochi d’artificio, però, non riescono a nascondere un dato di fatto: a oltre un anno dal suo insediamento, Landella non ha alcuna idea di come affrontare e risolvere i problemi di Foggia e forse neanche gli interessa”. A Marasco è stato impedito di accedere alla conferenza stampa. “I vigili urbani e il Capo di Gabinetto mi hanno detto che il ‘divieto’ è stato disposto dal sindaco. A Franco Landella ricordo che il Comune di Foggia è la casa di tutti i foggiani. Dai cittadini ho ricevuto il mandato di controllare l’operato di chi ha l’onore e l’onere di governare questa città. Vietare l’accesso a un consigliere d’opposizione non è un segno di rispetto né delle regole democratiche né dei cittadini”.
Secondo Augusto Marasco, i continui stop and go, determinati da scelte e ripensamenti di Landella, impediscono alla città di avere dei punti di riferimento per uscire dalla gestione emergenziale di tutte le questioni da cui dipende il rilancio di Foggia. “Il commercio muore, ‘strozzato’ dalla criminalità e da un piano traffico che si è rivelato capotico, dannoso e senza logica”, ha affermato l’ex candidato sindaco del centrosinistra. “L’emergenza abitativa è ben lontana dall’essere almeno seriamente affrontata. Sui rifiuti, poi, stiamo assistendo alla totale mancanza di un’idea su come iniziare, seriamente, a trattare l’intero ciclo avviando la differenziata”. Nella conferenza stampa di presentazione dello spettacolo di Ferragosto, con il concerto di Renzo Arbore e dell’Orchestra Italiana, Landella ha parlato di ‘operazione galluccio’. “Ecco, più che al galluccio, bisognerebbe mettere fine a questa grottesca tarantella. Ai nuovi assessori, a quelli defenestrati, ai resuscitati e a quelli ‘mandati a morte’ politica vanno i miei auguri di buon lavoro. Finora sono stati trattati come pedine dall’unico manovratore. Tutto cambia in queste giunte Landella, tranne lo stato sofferente della città che ha un imperatore ma nessuna guida”.
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