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L’addio a Carmelo Morra, ‘Signore’ dei Monti Dauni

di Francesco Quitadamo

MONTELEONE DI PUGLIA (FG) – L’ultimo saluto a Carmelo Morra sarà dato oggi, martedì 25 agosto alle 15.30, nella Chiesa madre di Monteleone di Puglia. Avrebbe compiuto 71 anni il prossimo 26 novembre. Con lui, scompare una personalità che ha inciso moltissimo nella politica e nella storia della Capitanata degli ultimi 30 anni. Come ogni uomo di potere, ha avuto grande seguito e, dall’altra parte, una tenace opposizione da chi ne ha contrastato l’operato.
RISPONDEVA SEMPRE. Quando lavoravo per il quotidiano La Grande Provincia, Carmelo Morra è stato un interlocutore col quale si poteva discutere apertamente anche delle polemiche e delle azioni di contrasto messe in moto da chi ha contestato la sua visione e la sua azione politica. Rispondeva sempre, senza mai sottrarsi al confronto, anche quando le cose che si scrivevano di lui e sul suo operato non gli erano gradite.
‘SIGNORE’ DEI MONTI DAUNI. Carmelo Morra nacque nel 1944 a Monteleone di Puglia, il borgo che rivendica (come Faeto) il primato di “paese più alto della Puglia”. La sua ascesa politica comincia proprio lì, nel 1990, quando diventa sindaco per la prima volta. Nel 1995 riesce a farsi eleggere nel consiglio della Regione Puglia. Un anno più tardi, comincia il suo dominio alla Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali: sarà presidente dal 1994 al 1996 e poi, ancora, dal 2000 al 2010, fino a quando l’ente è soppresso. Nel 2001, viene eletto senatore nelle liste di Forza Italia. Conferma il suo seggio al Senato alle elezioni del 2006 e in quelle del 2008, sempre con il Popolo delle Libertà. Nel 2010 è eletto ancora una volta sindaco di Monteleone di Puglia, prima di veder conquistare il Municipio del suo paese dai suoi avversari.
LO SVILUPPO DEL TERRITORIO. Con la Comunità Montana, Carmelo Morra ha cercato di avviare lo sviluppo di un’area, quella dei Monti Dauni, che negli ultimi 30 anni è stata caratterizzata da un progressivo impoverimento economico, demografico e occupazionale. L’azione dell’ente montano si è concentrata prevalentemente sulle strutture al servizio dell’agricoltura, gli acquedotti rurali, le opere a difesa della tenuta idrogeologica di un territorio costellato da frane e più volte colpito da terremoti. Un lavoro per il quale a Morra vanno riconosciuti senza dubbio dei meriti. Tra meriti, errori e limiti, la Comunità Montana però non è riuscita a tirare fuori i Monti Dauni dalle secche della depressione. La vivacità culturale, l’avvio di una prima ‘riscoperta’ e valorizzazione turistica dell’area (testimoniata anche dal numero crescente di riconoscimenti e certificazioni di qualità ambientali e turistiche ottenuti da molti comuni) sono stati più il frutto dell’impegno prodotto dalle singole comunità paesane (sostenuto negli ultimi anni con più decisione dalla Regione Puglia), che il prodotto di una programmazione messa in campo dalla Comunità Montana. Per la soppressione dell’ente con sede a Bovino non ci furono proteste popolari.

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LE BATTAGLIE CHE CI ASPETTANO. La scomparsa di Carmelo Morra diventa lo spunto di una riflessione su parole, opere e omissioni che hanno caratterizzato i tentativi più o meno riusciti di innescare una nuova fase di sviluppo per i Monti Dauni. La battaglia più ardua resta quella culturale: riuscire a integrare realmente le aree interne del nostro Appennino nelle dinamiche presenti e future di sviluppo della Capitanata e dell’intera Puglia. Le questioni aperte sono molte: la filiera dell’economia verde, l’innovazione in agricoltura, la qualificazione professionale di un’offerta turistica più matura, la definizione di una nuova identità e di rinnovate prospettive per invertire la tendenza all’abbandono del territorio, soprattutto da parte dei giovani. Nell’ultima campagna elettorale si è tornati a parlare di Pedesubappenninica, la strada mai completata che poteva e potrebbe ancora diventare fattore determinante per affrontare l’isolamento della zona-cerniera con Molise, Campania e Basilicata. Sul terreno, ci sono anche la questione del sistema pubblico di trasporti e collegamenti, quella del diritto alla salute.
L’OMAGGIO DI AMICI E AVVERSARI. A testimoniare lo spessore politico di Carmelo Morra, oggi, ci sono anche le parole dei suoi avversari politici. “Esprimo il mio più sentito cordoglio alla famiglia di Carmelo Morra, colpita così duramente negli affetti”, ha dichiarato Colomba Mongiello, parlamentare Pd. “Con lui – ha aggiunto la componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati – ho condiviso due legislature nel Senato e, seppure su fronti opposti, ho sempre trovato in lui il sostegno necessario a portare avanti l’interesse del territorio. E’ stato così per l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare come per la vertenza aperta nei confronti di Ferrovie dello Stato quando sono iniziati i tagli ai collegamenti est-ovest e nord-sud. Anche in occasione della discussione sulla legge ‘salva olio’, destinata a tutelare e valorizzare la produzione Made in Italy, ho ottenuto il suo convinto sostegno. Con lealtà istituzionale e coerenza politica ci siamo confrontati e, in qualche caso, anche scontrati; mai, però, quando ad essere in gioco era il bene della Capitanata. La scomparsa di Carmelo Morra – ha concluso Colomba Mongiello – ci priva di una personalità politica vocata alla moderazione e al dialogo, un gentiluomo sobrio e competente”. Anche Luigi Miranda, presidente del Consiglio comunale di Foggia, e Franco Landella, sindaco del capoluogo dauno, hanno espresso parole di vicinanza alla famiglia, di stima e di affetto per Carmelo Morra.

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