E’ di lusso un lunedì come questo. Coppa Italia delle big. Bari-Foggia 1-2: lezione di calcio ai ‘cugini’ grandi, quelli che fanno la B. Una lezione a domicilio, del tipo “prendi e resta a casa”, che a Verona, sabato 15 agosto, ci andiamo noi.
L’ULTIMA VOLTA AL SAN NICOLA. Della decisione di vietare la trasferta ai tifosi foggiani è stato già detto tutto. Come sarebbe stata con le bandiere rossonere sugli spalti possiamo solo immaginarlo. Il San Nicola è sempre uno spettacolo. Ce la ricordiamo ancora “l’astronave” invasa dal popolo rossonero l’8 settembre 1991. Seconda giornata del campionato di serie A. Lo Zaccheria indisponibile, arriva la Juventus, si gioca a Bari. Io c’ero. Arrivai allo stadio con la sciarpa della Fiorentina. Nei pressi dello stadio, con la macchina incrociammo il pullman che trasportava la squadra bianconera. Mostrai la sciarpa, Roberto Baggio la vide e mi salutò. Una volta entrati in curva, fu la tifoseria bianconera a rompere gli indugi intonando proprio “e chi non saltaaaaaa è fiorentinooooooo”. La nostra risposta non si fece attendere. Il “chi non salta è bianconero” fu un tuono imponente e prolungato, mi riempì il cuore. Vinse la Juve, segnò Schillaci. L’arbitro era Lanese. E non c’è altro da aggiungere.
UN DERBY SOCIAL. Diciotto anni fa, quando Bari e Foggia s’incontrarono per l’ultima volta (prima della partita di ieri sera), non c’erano ancora facebook, twitter e la tv digitale. Non c’era neanche l’euro. Ieri, in tutto il mondo, i tifosi foggiani hanno seguito la partita su Rai Sport 2 e sui social. Qualcuno ha postato un incoraggiamento da Dubai, Emirati Arabi. Gli sfottò hanno raggiunto Michele Emiliano, il presidente barese della Regione Puglia, che ha risposto con la solita prontezza: “Da quando ci sono io, vincete tutto”.
IL FOGGIA E’ UNO SQUADRONE. Maglia nera con Satanelli “tatuati” sul fianco. Una ficata. Le maglie del Foggia, quest’anno, fanno paura. In confronto la maglia del Bari è del tutto anonima. In campo i rossoneri sono un meccanismo (quasi) perfetto. Sembra il tiki-taka del Barcellona di Guardiola o della Fiorentina di Montella. Ogni tanto, però, il pressing alto de La Bari e l’eccesso di disinvoltura dei nostri ragazzi ci fanno venire i capelli bianchi. Giochiamo bene nella prima frazione, ma sono i padroni di casa ad andare più vicini al gol.
COLETTI SUPERMAN, ANGELO E’ UN VESPINO TRUCCATO. Nel secondo tempo, i ragazzi di De Zerbi decidono di prendersi la partita. Dietro, Coletti fa superman sventando tutti i pericoli con interventi strepitosi. Narciso ferma sulla linea un pallone che sembrava già in rete. Angelo, il brasiliano, corre sulla fascia che sembra un vespino truccato. Tutti giocano bene. Riverola, Sarno e Floriano hanno numeri da categoria superiore. Nicola (come poteva chiamarsi l’allenatore del Bari?) suda freddo, De Zerbi invece continua a dirigere l’orchestra foggiana con lucida serenità. Il gol di Gigliotti è una goduria. Quello di Floriano fa esplodere l’entusiasmo foggiano in ogni casa. Defendi al 78° segna per i baresi. E’ sofferenza fino alla fine. Il recupero è “juventino”, non finisce mai, per qualche momento torna lo spettro di Lanese. Ma è soltanto un attimo. Verona, arriviamo.