LUCERA (Fg) – Se la felicità è nella bellezza, allora chi ne ha la possibilità non può perdersi quanto di bello e di unico c’è in Evanescenze, la mostra fotografica di Raffaele Battista. La galleria degli scatti realizzati dall’artista lucerino è ospitata all’interno dell’ex convento del Santissimo Salvatore, antico edificio restituito al suo originale splendore che attualmente è sede della nuova biblioteca comunale di Lucera. Stasera si potrà accedere alla mostra dalle 16 alle 22. Domani, venerdì 21 agosto, sarà l’ultimo giorno utile per ammirare le 30 fotografie esposte dalle 9 alle 13.
Gli scatti sono stati realizzati da Raffaele Battista con la tecnica del mosso. A descriverne potenza e suggestione è riuscito meglio di chiunque altro Enrico Colamaria, (delegato Federazione Italiana Associazioni Fotografiche per la provincia di Foggia): “(…) Noto anche un’altra ‘assenza’ importante: ciò che è al di fuori della cornice della foto, ciò che è al di là delle dune, ciò che lascia viaggiare la nostra fantasia verso gli ‘spazi infiniti’ di leopardiana memoria. La foto non è più discontinua, ma in continuità con la nostra immaginazione. (…) Negli ultimi lavori di Raffaele Battista i solchi del terreno, i rami, i colori e gli spazi si sublimano diventando impercettibili ed evanescenti”.
30 OPERE D’ARTE IN UNA. La mostra è stata inaugurata martedì 11 agosto. Conviene farci una capatina, almeno per due motivi: le foto di Raffaele Battista sembrano tanti frame di un viaggio onirico meraviglioso, fatto di libertà; gli spazi della nuova biblioteca di Lucera sono un’opera d’arte architettonica che libera il pensiero. L’ex convento, poi, si trova nella parte terminale della Villa Comunale del centro svevo-angioino.
Evanescenze è un’anteprima della mostra che sarà ospitata il prossimo inverno alla Mediateca Marte, a Cava dei Tirreni, in una galleria che quest’anno ha registrato numeri da capogiro con “Marc Chagall, Segni e colori dell’anima”, una selezionata scelta di 77 tavole, tra litografie e acqueforti, realizzate dall’artista russo tra gli anni ‘20 ei ‘50.