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E!State Liberi, Cerignola a testa alta contro la mafia

CERIGNOLA (Fg) – La legalità? Per imparare a praticarla, in questi giorni, bisogna andare a Cerignola, una città con una storia gloriosa e un presente che alla speranza unisce la concretezza di iniziative come E!State Liberi. E’ stato presentato ieri, lunedì 13 luglio, nella sala conferenze del Comune di Cerignola, il programma di E!State Liberi, iniziativa promossa dall’associazione Libera in stretta collaborazione con Spi Cgil, Flai Cgil, le cooperative Pietra di scarto e Altereco con il patrocinio del Comune di Cerignola.
Fino al 20 luglio, 15 studenti delle scuole superiori di Ferrara lavoreranno sui terreni che, a Cerignola, sono stati sottratti al controllo della malavita organizzata. Sono due i terreni interessati dal progetto: quelli di contrada Toro, gestiti dalla cooperativa Pietra di scarto, e l’appezzamento di contrada Scarafone gestito dalla cooperativa Altereco. Il gruppo di volontari sarà supportato da responsabili dello Spi Cgil di Ferrara, Cerignola e Foggia.
Alla conferenza hanno partecipato, oltre al sindaco di Cerignola Franco Metta, anche alunni e docenti dei due istituti scolastici di Ferrara che, per una settimana, lavoreranno volontariamente nelle campagne cerignolane. Ragazze e ragazzi saranno ospitati nella struttura ex Gil di via Napoli.
IL LAVORO NEI CAMPI. Fanno sul serio queste ragazze e questi ragazzi. La loro giornata-tipo, a Cerignola, prevede la sveglia alle 5.30 del mattino. Dopo la colazione, due pullmini li condurranno nei campi dove lavoreranno fino alle 11. Saranno i nonni dello Spi Cgil a servire loro il pranzo e la cena nel Centro sociale giovanile del Rione San Samuele. Nel tardo pomeriggio, le attività dei giovani volontari si alterneranno tra formazione e conoscenza del territorio: affronteranno temi importanti, come il fenomeno mafioso in Capitanata, e visiteranno alcuni dei luoghi più significativi della cultura e della storia di Cerignola.
LE LOTTE DI LIBERA E DI GIUSEPPE DI VITTORIO. Ragazze e ragazzi ascolteranno la testimonianza di Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera, figlia di Francesco Marcone, il direttore dell’Ufficio del Registro di Foggia assassinato il 31 marzo 1995 nel portone di casa al rientro da lavoro. I volontari, poi, approfondiranno la storia delle lotte bracciantili, da Giuseppe Di Vittorio a Yivan Sagnè.

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