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Export, la Capitanata c’è

CERIGNOLA – Produrre qualità, creare valore aggiunto, fare rete per essere appetibili e competitivi sui mercati internazionali: sono queste le strade indicate da “GlocAL, Rete territoriale e Internazionalizzazione di dettaglio”, il workshop di due giorni (venerdì 17 e sabato 18 aprile) organizzato dal Gal Piana del Tavoliere.

CAIRA: “COLMARE IL GAP INFRASTRUTTURALE”. “Foggia è la provincia leader, in Italia, per superficie agricola coltivata e per i posti letto, la Capitanata ha numeri e potenzialità per primeggiare in due settori strategici dello sviluppo, l’agroalimentare e il turismo”, ha affermato Valerio Caira, presidente del Gal Piana del Tavoliere, citando i dati di uno studio della Camera di Commercio di Foggia. “Sulla dotazione infrastrutturale, invece, c’è ancora molto da fare. Mettiamo da parte le polemiche e lavoriamo tutti insieme per colmare questo gap e dare modo al territorio di decollare definitivamente”.

PIU’ ATTENZIONE ALLA COMMERCIALIZZAZIONE. All’intervento del presidente del Gal Piana del Tavoliere, è seguito quello di Antonio Stasi, professore aggregato Economia ed estimo rurale Università degli Studi di Foggia. “I nostri punti di forza sono la qualità e la reputazione del Made in Italy che ci permettono di tenere alto il livello dei prezzi”, ha spiegato Stasi. “Per aumentare il valore aggiunto delle nostre produzioni”, ha aggiunto il docente dell’ateneo foggiano, “dobbiamo aiutare le nostre imprese a compiere analisi ad hoc sui diversi mercati, a lavorare di più e meglio su comunicazione, packaging e merchandising”.

L’AGGREGAZIONE DELLE IMPRESE: “In questo territorio, avete la fortuna di essere sostenuti da un Gal che ha compreso appieno la strategia del nostro PSR”, ha dichiarato Gabriele Papa Pagliardini, direttore Area Politiche per lo Sviluppo Rurale Regione Puglia. “L’attribuzione dei fondi disponibili darà priorità ai progetti presentati dalle aggregazione di imprese”.

COOPERAZIONE E ORGANIZZAZIONE. Per Emilio De Meo, professore associato Economia ed estimo rurale Università degli Studi di Foggia, le “cooperative pugliesi devono aumentare la loro propensione ad accogliere come uno stimolo positivo le sfide del mercato”. “Il modello vincente”, ha detto De Meo, “è quello rappresentato dal mondo cooperativistico dell’Emilia Romagna, dove la qualità non è soltanto un prodotto ma è anche il frutto di comunicazione, organizzazione e grande attenzione alla creazione di valore aggiunto”. De Meo ha proposto la creazione di un Osservatorio Permanente sull’Agroalimentare Pugliese che guidi i processi di internazionalizzazione delle imprese del Made in Puglia.

PORRECA: “IMPORTANTE L’AZIONE DEI GAL”. La sessione pomeridiana del workshop è stata aperta dall’intervento di Fabio Porreca, presidente della Camera di Commercio di Foggia. “Il tema dell’incontro è particolarmente importante. La mia presenza testimonia, una volta in più, quanto sia saldo e costruttivo il rapporto di collaborazione tra il Gal Piana del Tavoliere e la Camera di Commercio”. “L’azione dei Gal è molto importante, perché legata alle specificità dei nostri territori”, ha aggiunto Porreca. “Il nostro rapporto di collaborazione ha permesso, e permetterà anche in futuro, di integrare le nostre azioni, di evitare sovrapposizioni e di costruire una governance condivisa e attenta dei processi di sviluppo che interessano il presente e l’avvenire della nostra provincia”.

UN PROGETTO PER L’INTERPORTO. Armando De Girolamo, amministratore unico Lotras, partendo da l’accordo Foggia-Forlì e dalle opportunità che ne derivano per le imprese agroalimentari, ha lanciato una proposta per sciogliere il nodo irrisolto dell’Interporto. “Un progetto europeo”, ha specificato De Girolamo, “per uno sviluppo reale della filiera agro-alimentare regionale, non può che passare dalla pianificazione dello sviluppo industriale del ciclo ‘fresco e freddo’. “Abbiamo le carte in regola, le capacità e la possibilità di trasformare il progetto in un successo per tutto il territorio. La domanda è un’altra: siamo pronti a camminare con le nostre gambe e a essere imprenditori di noi stessi, senza elemosinare attenzione e contributi?”.

IL PIANO STRAORDINARIO PER IL MADE IN ITALY. Le conclusioni della prima giornata sono state affidate a Natale Labia. L’amministratore di Hedonè Italia ha illustrato sinteticamente le opportunità rappresentate dal Piano straordinario per il Made in Italy. “Si tratta di un piano che ha un obiettivo e un’ambizione: l’obiettivo è quello di far compiere un salto qualitativo e quantitativo all’export italiano; l’ambizione è trasformare questo piano nella più potente leva di rilancio e sviluppo del Paese degli ultimi 50 anni”.

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