L’intero programma estivo di Orsara è costato quanto i fuochi d’artificio del 15 agosto foggiano. Spendere poco non è necessariamente un merito. Può diventarlo se la volontà di diminuire le spese è accompagnata da un progetto intelligente e l’austerità riguarda soltanto la pecunia, non la qualità di quanto viene proposto.
Il progetto di “Made in Orsara”, il cartellone estivo, è quello di mettere a frutto i talenti del paese e il suo patrimonio culturale per fare promozione e far crescere le realtà orsaresi. Cosa ha proposto il programma estivo di Orsara?
Il calendario degli eventi ha preso il via con la 27esima Festa del Vino e Galleria Enogastronomica, appuntamento che in due giorni ha portato in paese circa 4mila presenze. Tra le cose migliori, c’è stato il concerto di Fabrizio Voghera, il Quasimodo di Riccardo Cocciante nella rilettura di Notre-Dame de Paris. In mezzo, tra la festa del vino e il concerto cui ho accennato, tante date e molte iniziative di sport, teatro, musica, cinema, fotografia. Ha funzionato bene, ancora una volta, il raccordo tra Amministrazione Comunale, associazioni, ristoratori. A Orsara di Puglia, di associazioni realmente attive, ce ne sono diverse, tante per un paese che conta meno di 3mila abitanti. Tutti comprendono che fare qualcosa, impegnarsi anche gratuitamente o quasi, porta comunque dei vantaggi alla Comunità. Vantaggi non soltanto economici. Lo sanno bene i giovani della Consulta. Ne sono consapevoli i gestori di esercizi commerciali, strutture ricettive e ristorative. E per questo, ogni volta, trovano il modo per lavorare insieme. Collaborano tutti, ognuno secondo le proprie possibilità: Pro Loco, associazioni teatrali, gruppi musicali del posto, sodalizi sportivi. Non è un quadro idilliaco e nulla è mai facile, né scontato. Mettere insieme tante teste è sempre un’impresa. Fatto sta che la formula continua a riuscire. Il 2 agosto, con mezzo paese ospite di un matrimonio, il Cortile di Palazzo Baronale si è riempito di persone per la presentazione di “Michele Mescia, U’ cusetore”, il libro che racconta la storia di un grande sarto orsarese, geniale artigiano che ancora oggi confeziona eleganza su misura vestendo la vecchia aristocrazia dell’industria italiana. Ogni anno, per il ritorno di tanti compaesani, la Compagnia Arti e Mestieri s’inventa una commedia: l’8 agosto ne è stata presentata una nuova di zecca e Largo San Michele ha registrato il tutto esaurito anche stavolta. La sera dopo, è stata la volta della Notte Bianca alla quale hanno lavorato insieme Ministry of Music, La Spasetta (un gruppo di giovani che “sforna” una pubblicazione di satira e riflessione) e Comune di Orsara. Non è stato citato l’Orsara Jazz, storico fiore all’occhiello del paese dell’Orsa, perché il Festival dell’associazione presieduta da Michele Ferrara, giunto quest’anno alla sua 25esima edizione, è un evento – finanziato almeno in parte dalla Regione Puglia – che merita un discorso a se stante. L’elenco degli appuntamenti estivi orsaresi è ancora lungo, con tante iniziative popolari: balli di gruppo e latino-americani, karaoke, clown e animazione per i più piccoli, la prima edizione della Sagra Lajanelle e Fasule, danze tradizionali, una bellissima mostra fotografica sulla storia del calcio orsarese, visite guidate e molto altro ancora.
Orsara e altri piccoli paesi dei Monti Dauni dimostrano che, soprattutto in tempi di vacche magre, l’ingegno e la passione possono sopperire alla scarsità di risorse economiche producendo qualità.